Che il Santo Patrono, S.Giacomo, abbia davvero molto benignamente rivolto lo sguardo a Rio, cancellando la prospettiva di 23 appartamenti nella valle dei Mulini, è un avvenimento importante, segno di una grazia forse insperata. Ma si sa, i disegni del divino seguono talvolta percorsi imprevedibili, si servono dei mezzi e delle opportunità più inaspettate per raggiungere il loro scopo. E in questo caso lo strumento davvero utile e prezioso è stato il Sindaco Schezzini, il quale a suo tempo ha messo in discussione una progettazione edilizia, Coluccia primo cittadino, che avrebbe compromesso pesantemente una zona particolarmente significativa del nostro paese. Il Sindaco ha ricevuto la sentenza favorevole del TAR, proprio nel giorno di S..Giacomo, e così i 23 appartamenti non si faranno. Purtroppo S.Giacomo non ha miracolato altre zone del nostro territorio. Infatti al Padreterno, in una zona dove non era possibile edificare perché vincolata a verde pubblico, nasceranno ben 8 unità immobiliari. Non appaia allora insincero e opportunistico un apprezzamento alla sentenza che avviene in un periodo di contrasti e di confronto sul tema dominante della troppa e smisurata edilizia, quando due ex sindaci si stanno rimpallando responsabilità chiamando in causa non senza ragione, a nostro avviso, anche l’Amministrazione attuale. Non vogliamo comunque aggiungere altro in merito, molte cose sono state dette. Ci chiediamo pertanto come, e quanto meglio, sarebbero andate le cose in questo paese se i troppi condizionamenti del passato non avessero delineato l’indirizzo della politica amministrativa attuale. Se si fosse voltato pagina, invece di portare avanti scelte che stanno rivelandosi sbagliate,anche per il ricorso a varianti che consentiranno di edificare su spazi precedentemente destinati a verde pubblico al Padreterno, o alla previsione di un 80 camere a Grassera, o alla discutibile espansione edilizia in località “La Chiusa”, La convenzione poi di Nisportino, che in pratica regala al privato la disponibilità in proprio dell’arenile in cambio della donazione di un modesto terreno scosceso, quando già tra i sindaci precedenti e il privato esisteva un accordo per destinare tutto l’arenile ad uso pubblico, costituisce un altro fatto più che discutibile. Forse se S.Giacomo avesse benignamente illuminato per tempo certe scelte di fondo, oggi non ci sarebbero tanti motivi di contrasto e di giustificata preoccupazione. Rio nell’Elba, 12 agosto 2006
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