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A Sciambere della barca di "Mootasam" Gheddafi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 12 agosto 2006

Il compianto dottor Ernesto Guevara (detto dai compagni d'arme "Chè" poiché frequentemente usava l'intercalare "chè" argentino) iscritto all'albo dei medici ed a quello dei rivoluzionari, già non avrebbe gradito vedere la sua immagine abusata come marchio commerciale, ma si sarebbe certamente incazzato come una tigre a vedere la sua faccia ed il suo nome battezzare a poppavia la "barca" da una una barcata di miliardi ormeggiata nella Darsena Medicea di Portoferraio. Ma ai ricchi anzi agli straricchi è permesso tutto, anche svillaneggiare un'icona rivoluzionaria, un'immagine che, si condivida o meno il suo pensare, apparteneva ad un uomo che ha impersonato la voglia di riscatto sociale e di aspettativa di giustizia per generazioni di "ultimi della terra". E poi al padroncino di questo yacht è stato permesso molto altro nella vita: un "carniere" di prede femminili da play-boy, giocare a calcio nella serie A italiana, nonostante fosse obbiettivamente uno scarpone buono calcisticamente per il real Bientina o l'atletico Ponsacco. Tutto è stato possibile per uno che si chiama Saadi Al Gheddafi ed è il figlio di tanto padre. Narrano le cronache che "Mootasam" come viene vezzosamente chiamato il giovinotto da Marta Marzotto e dagli altri amici della Costa Smeralda venne colto appena giunto a Portoferraio da una benigna patologia (in ferajese strambuglione) per curare il quale i famigli di bordo corsero all'acquisto di acconcie medicine presso la farmacia di Vinicio. Con la nostra proverbiale isolana bonomia ed ospitalità gli auguriamo di rimettersi quanto prima e portarsi almeno tre miglia dal nostro paio di .. occhi, lui e la poppa istoriata della sua barca, che giudichiamo offensiva e blasfema almeno quanto i suoi connazionali giudicarono offensive e blasfeme le tshirt di Borghezio.


Yacht gheddafi

Yacht gheddafi