Iermattina, e sì ci risiamo: anche stanotte abbiamo fatto giorno, sulla strada della Padulella, ho o incontrato Marco Paperini, che ha cercato di convincermi che sto pisciando fori dal vaso, o come disse un noto educatore "uscendo dal seminario" con la storia di quel "troiaio di capannone dell'ATL" e visto che sostenevo con molto fervore la mia teoria su quella operazione (una micidiale cazzata sotto i profili: storico, culturale, antropologico, idrogeologico e urbanistico) mi ha detto: "Oh bada che ti senti male, ne vale la pena?" Lì per lì non ho risposto ma rispondo qui per lì. Sì Marco, magari di sentircisi male no, ma di incazzarcisi ne vale la pena, e cerco di spiegare perchè. Vale la pena perche, quando uno pensa di essere bel giusto più resta solo e più è importante che non molli. Vedi Marco la Giunta di Portoferraio (che ho votato e un pelino contribuito a far vincere) per onorare un par di accordi elettorali diessini (parrocchia albereto-consumella bassa) si sputtanerà pressochè impunemente questo pezzo di storia di Portoferraio, ma se qualcuno continuerà a ripetergli "manica di fave" (ovviamente in relazione al de cuius e non ad altro) prima, durante e soprattutto dopo quella barbarica demolizione (evito di parlare della inettitudine di altri che dovevano sorvegliare), perche se scrivo quello che ne penso mi prendo un querelone, ripeto, se ci sarà sempre un tarlo, un grillo parlante, un rompicoglioni sarà più facile evitare le favate prossime venture. Sì vale la pena.