Per fortuna che tra le molte cose che Gianfranco Fini ignora, nella sua educata ed insostenibile inconsistenza culturale dell'essere (sa una sega quello che dice ma lo dice bene e convinto) da Daniele Piombi del parlamento, c'è sicuramente la lingua spagnola. Non si capirebbe altrimenti perchè dopo la sua furiosa campagna contro la Marijuana (chissà cosa cazzo gli avevano dato da fumare quell'unica volta ai tropici los camaradas, che l'ha presa così di traverso), in italia si può impunemente continuare a suonare e cantare "la cucaracha" senza essere repressi. Il noto motivetto che si alterna al noto Zum-Pa-Pa de "E la fava di Noè è lunga un metro e trentatré" nei momenti più ludici, scollacciati ed etilici delle feste recita in lingua originale: "La cucaracha, la cucaracha - ja no puede caminar - porque no tiene, porque le falta, marijuana que fumar" (Libera traduzione in ferajese: "Il piattolone 'un ce la fa nemmeno a cammina' perché ha finito la maria da fuma'") una chiara istigazione all'immodico ed impudico consumo della cannabis! C'è venuto in mente così "per contatto" rileggendo le cronache degli ultimi giorni e pensando ad una statistica letta qualche tempo fa nella quale si affermava: "l'Elba importa il 97% delle derrate ortofrutticole che consuma .." allora ci parve un'enormità, ma oggi abbiamo capito che buona parte di quel verde accudito, che secondo il nostro ingenuo modo di vedere doveva contribuire in positivo al bilanciamento del nostro import di susine (absit injuria verbis) e basilico, non era computabile nell'ortofrutta. Computabile no ma adeguatamente seccato ...
Marijuana marcianese