Torna indietro

A sciambere della nomina del presidente del Parco vista da Tiro Fisso

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 09 agosto 2006

Caro Direttore sulla vicenda Parc President ha fatto benissimo a mettere i puntini sulle ”i” diradando un poco fumi e confusioni, a cominciare dall’osservazione che, per legge, il presidente del PNAT dovrà essere ben altro e ben oltre che un buon amministratore. Prima di proporre l’utile bignamino da te evocato sulla L 394, rintracciabile per altro sul sito del PNAT www.islepark.it/leggi/l394.htm#anchor%20art1 vale forse la pena completare il chiarimento sull’unico punto ancora nebbioso che resta: chi hanno proposto i Sindaci elbani incontratisi con il Martini (Claudio) a Firenze? Tralasciando la gaffe di far trapelare la notizia di essersi incontrati con il Presidente della Regione come sindaci di centrosinistra (allora era forse più opportuna una sede di partito, invece che quella istituzionale – stavolta ha ragione il Bosi -), a leggere le dichiarazioni ufficiali i Sindaci di Centrosinistra hanno proposto…. Nessuno! Non esiste infatti un documento che riporti alcuna proposta, e il Peria, virgolettato da Lisola del 27 luglio, pag 3 ci dice che: “Non sono venuti fuori nomi, abbiamo solamente parlato di criteri di scelta e della rappresentanza del territorio, perché non possiamo più permetterci scelte che non siano rappresentative della realtà insulari”. Appare quindi del tutto privo di fondamento riferirsi a nomi (come fa anche Pieri a cui ha risposto) che sarebbero stati proposti dai Sindaci Elbani poiché essi stessi smentiscono di averli fatti: sembra uno di quei tormentoni agostani che riempiono il dolce far niente, così tra un gossip e l’altro.. Chi avrà la curiosità di cliccare il sito web del Parco poco sopra citato, potrà leggere cosa prevede la Legge quadro sulle aree protette del 6 dicembre 1991, n. 394 (siamo legalisti o no?) all’Art. 1 denominato “Finalità e ambito della legge“ di cui si riporta il primo comma: Comma 1) La presente legge, in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, detta principi fondamentali per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese. Ha quindi ragione lei, a rigor di logica, a proporre nel ruolo di Presidente, (almeno in questo caso) qualcuno – nostrale o nazionale o magari tutte e due assieme - che si intenda davvero di protezione della natura e dell’ambiente, di per sé attrattivi di turismo qualificato. TIRO FISSO 3,5 PS: L’imprescindibile ruolo degli Enti Locali, previsto dal comma 5 dell’articolo 1 della Legge di cui sopra ha, per esprimersi, l’importante ambito della Comunità del Parco, individuata dall’Art 9, quale organo dell’Ente Parco accanto agli altri, con il compito di elaborare il piano di sviluppo Socio Economico del Parco stesso. Gli altri organo sono: a) il Presidente; b) il Consiglio direttivo; c) la Giunta esecutiva; d) il Collegio dei revisori del conti. Lo stesso articolo prevede al Comma 3 che Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con il Presidente della Regione. Punto. Mi verrebbe da commentare: i discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi. In questa vicenda della consultazione c'è stato qualcosa, o più di qualcosa di veramente ridicolo. Ricapitoliamo: quale è lo strumento istituzionale che gli enti locali territorialmente interessati dovrebbero attivare per primo per affrontare i problemi del Parco? La risposta è lapalissiana: la Comunità del Parco, di cui fanno organicamente parte. Si è assistito quindi ad una consultazione tra i Sindaci (cioè una parte della CdP) con la Regione (che è un'altro membro della Comunità del Parco) per stabilire cosa pensava in pratica la Comunità del Parco sulla nomina del Presidente. Non facevano prima a convocare la Comunità del Parco invece di procedere alla semicarbonara, in modo da riuscire a mettere dalla parte della ragione perfino uno come Bosi? Punto secondo si è parlato solo di criteri, non si sono fatti i nomi. Non me ne voglia Peria, ma quando le sue lunghe gambe erano coperte ancora da corti pantaloni avevo già partecipato a decine di riunioni sui "criteri", tante da avere attacchi d'orticaria ogni volta che sentivo pronunciare la parola. Quelle riunioni come direbbbe Franco Franchini in cui si finisce per stabilire appunto (è solo un esempio) che il nuovo presidente del Parco o della Bocciofila Comunale deve avere caratteristiche cosi precise che poi ci si accorge (toh!) che c'è qualcuno che le incarna tutte e quindi, che cazzo si discute? il prescelto naturale è lui. Il fatto che non si siano fatti i nomi potrebbe essere poi collegato ad un altro aspetto: la possibilità che quelli che nell'imo cor accarezzano il sogno di essere il nuovo presidente del PNAT siano di più numerosi di quanti si sospetti. Finché non si fanno nomi si rimane in corsa e si può trattare. Questo spiegherebbe anche la lentezza nella nomina della componente del direttivo eletta in Comunità del Parco, va da sé infatti che uno indicato come membro del Direttivo è già stato fatto fuori per la corsa alla presidenza. Ha voglia il Signor Ministro dell'Ambiente (dimostratosi nella vicenda molto più Pecoraro che Scanio con la proposta, senza capo né culo, dell'UFO Tozzi Presidente), a sollecitare la nomina del direttivo ... Una cosa è certa: con questo ministro dell'Ambiente Verde così attento a quello che si pensa sul territorio - Matteoli al confronto diventa una giacchettata - non vorrei essere nelle mutande dei Verdi locali. Ma forse io sono solo un malpensante.


Mirino

Mirino