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Controcopertina: per i DS il presidente del PNAT deve conoscere il territorio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 30 giugno 2006

I DS, riuniti il 29 giugno nella sede dell’unione zonale di Portoferraio alla presenza del Segretario della Federazione Matteo Tortolini, del Segretario dell’Unione Intercomunale, dei Ds impegnati nelle amministrazioni pubbliche, confermano tutte le valutazioni fortemente critiche fin qui espresse sulla paralisi della gestione commissariale del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Valutano positivamente le dichiarazioni del presidente Martini in ordine alla necessità che il Ministro proceda d’intesa con il Presidente della Regione alla sollecita nomina del Presidente del PNAT. Particolare apprezzamento lo esprimono in ordine alla volontà espressa da Martini in merito alla necessità di coinvolgere gli enti locali del territorio sui criteri che devono stare alla base di detta nomina. Tale affermazione trova conferma nel 5° comma dell’art. 1 della Legge 394/91 che recita: “Nella tutela e nella gestione delle aree naturali protette, lo Stato, le Regioni, e gli Enti locali attuano forme di cooperazione e di intesa ai sensi dell’art. 81 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 (2) e dell’articolo 27 della L. 8 giugno 1990 n. 142” I DS ritiengono che solo attraverso il rispetto di questi principi può essere data piena attuazione agli impegni assunti dal Governo dell’Unione con gli elettori, nei confronti dei quali, forze politiche, istituzioni nazionali e locali si sono impegnate, individuando nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, oltre che un elemento di tutela, uno strumento strategico per un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. Tali principi mortificati da reiterate gestioni commissariali ripetutamente dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale hanno rotto la sintonia con quanto più volte richiesto dagli enti territoriali interessati, sia in termini di coinvolgimento delle assemblee elettive, delle associazioni e delle categorie più rappresentative del territorio insulare, sia in termini pianificazione, bloccando di fatto, il piano del Parco. I DS chiedono di ritrovare questa sintonia, dove ambiente, cultura, storia, usi e tradizioni della gente siano le risorse per un diverso modello di sviluppo capace di conservare per le generazioni presenti e future un patrimonio di inestimabile valore quale quello costituito dalle Isole dell’Arcipelago Toscano. L’Elba e l’Arcipelago hanno bisogno di estendere la propria offerta turistica, allungare la stagione, aprire nuove possibilità di lavoro qualificato e d’impresa. A tal scopo è necessaria l’attenzione della Comunità internazionale, del Governo Nazionale, degli enti locali del territorio nell’ambito di una moderna politica di tutela, in uno Stato federale e delle autonomie. Per questo i DS hanno impegnato e impegneranno tutte le proprie energie affinché il Parco non sia uno strumento statico composto da una serie di vincoli e di divieti ma uno strumento dinamico capace di adattarsi al mutare delle situazioni ed alle esigenze di una tutela ambientale che sappia coniugarsi con lo sviluppo economico e sociale, con la cultura e le tradizioni della popolazione residente. Per questo rilevano la necessità che il Presidente ed il Consiglio Direttivo siano profondi conoscitori della realtà e dei problemi socio/economici del territorio, siano radicati nella comunità locale, abbiano capacità amministrative e politiche, si avvalgano di capacità tecniche e scientifiche di alto livello. Tutto ciò per qualificare il ruolo del Parco Nazionale dotarlo degli strumenti necessari di tutela e di sviluppo per avviare una nuova stagione di rapporti istituzionali capaci di corrispondere alle esigenze complesse della popolazione dell’arcipelago Toscano. Portoferraio, 29 giugno 2006


ds sezione assemblea

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