A ripensarci, nel bene e nel male, ultimamente ci siamo occupati molto di insetti, dalle scoperte di nuove farfalle isolane e bruchi multicolori di Ornella, a quell'altri lepidotteri riesi affamati che pareva volessero ronzicarsi infino (diolovolesse) il cannone di Bosi (laddove il genitivo è possessivo e non denominativo, assessore lasci perdere), continuando con le mosche e le zanzare portoferraiesi, per tacere poi delle zecche pianosine, delle formicole del Caubbio, dei pidocchi scolastici, dei tafani del fosso di Guazzaculo, dei calabroni sciamanti, dell'api doc da proteggere dall'imbastardimento con quelle maremmane (che so' più ignoranti e a mungerle il miele viene peggio), delle vespe che si mettono nei panino e puncicano in bocca chi cerca di mangiarsele etc. Ogni tre per due si parla di demuscazione, dezanzarizzazione, debachizzazione... Ma dove vuole andare a parare? - si sarà chiesto qualcuno - ci arrivo, calma e gesso!" Ci siamo resi conto di avere ingiustamente trascurato il più cattivo degli insetti che stagionalmente invade l'isola: Il "quadrinaio padano", una specie nociva soprattutto perchè per nidificare si costruisce loculi cementizi più o meno abusivi, rigorosamente con vista mare e là dopo essersi accoppiato depone le sue uova che daranno origini ad altre generazioni che sciameranno e costruiranno altri loculi nei secoli e nei secoli. Esiste qualche composto a base di piretro naturale o altro in grado di abbattere selettivamente quest'altra minacciosa specie o dovremo continuare contando solo con la lotta biologica, immettendo nel nostro habitat altre specie antagoniste come l' "ambientalista incazzato", il "forestale denunciante" e l'ancor più raro "amministratore furbo"?
zecca insetti