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"Marinai Perduti" di Jean Claude Izzo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 22 giugno 2006

Altre navi lasciano il porto - scrive Michele Castelvecchi nella sua presentazione di "Marinai Perduti" di Jean Claude Izzo - altri destini si incrociano al largo, mentre a bordo dell’Aldebaran il libanese Abdul Aziz, il greco Diamantis e il turco Nedim sono costretti al confronto con una dimensione che genere lasciavano agli altri, loro in viaggio, qualcuno ad aspettare. Ma ora l’attesa è il quotidiano, e soprattutto si insinua, imprevisto e incontrollabile, il desiderio di amare e di essere amati, o esserlo di nuovo. Donne appena conosciute o mai dimenticate. Marinai e amori in ogni porto? Sull’Aldebaran ci sono soltanto uomini in cerca di riscatto, il volto segnato dal sole e le braccia da cicatrici e tatuaggi, innamorati dei profumi e dei colori dei mille approdi sparsi sulle coste, da Gibilterra a Istanbul, ma in fondo molto più normali di quanto possano apparire. Ecco allora che la loro debolezza, tutti i dubbi e le ansie per una partenza che non arriva si tramutano in coraggio, voglia di sentirsi vivi a prescindere dalla destinazione, dal carico da trasportare, dalla rotta da seguire, essere marinai non basta più, e la svolta può essere il sorriso di una donna che ti aspetta da una vita, o la puttana di un bar pronta a segnarti il destino molto più di quanto si potesse immaginare". (la presentazione integrale è pubblicata nella rubrica Il Libro di questo numero di Elbareport)


Marinai Perduti ridotta

Marinai Perduti ridotta