E' un'altra giornata "sul fronte del bruco" quella di mercoledì ma stavolta non ci siamo limitati a fotografare da distante e controllare la macchia ed il bosco "bruciato" dalla massiccia attività dei lepidotteri (notando peraltro quanto visibilmente i focolai si siano estesi in ventiquattro ore ed anche che i dieci ettari ufficiali della C.M. ci parevano stimati con discreto difetto). Questa volta ci siamo portati in una azienda agricola in località Limite, tra Cavo e Rio Marina, assediata dalla setolosa invasione e da là ci siamo inoltrati sia nel bosco già spolpato dalla "Lymantria Dispar" sia sul fronte d'attacco dei bruchi. Quello che abbiamo visto era impressionante: migliaia e migliaia di grossi insetti rodevano quello che restava del fogliame di Lecci, Querce, Corbezzoli e piante di Lentisco, dai quali scendevano poi attaccati ad un filo di seta a terra per trasferirsi con sorprendente rapidità su altre piante. Spostandoci di pochi metri abbiampo potuto scattare foto riassuntive del ciclo di questi lepidotteri (dai "nidi" dove si sono schiuse qualche settimana le uova che hanno prodotto le larve, al bruco ma anche alcuni (pochi per ora) individui imbozzolati gia nello stadio di crisalidi appese agli alberi pronte a produrre la farfalla. Il titolare dell'azienda ci ha fa vedere come i bruchi (che teoricamente dovrebbero prediligere querce e lecci abbiano dato l'assalto agli alberi da frutta (nespoli, susini, albicocchi) attaccando perfino i frutti già formati. Un mezzo disastro per l'azienda, ma il nostro ospite è ancor più preoccupato per il futuro che per l'immediato. "Un anno fa - ci dice - quando trovammo questi bruchi su alcune piante, che ora vedete son quelle già secche, facemmo vedere gli insetti ad agenti della Forestale che erano capitati in azienda per altre questioni.." e ci coferma: l'ASL settimane fà aveva scritto avvertendo i vari comuni del rischio di una infestazione. Difficile quindi dire a chi vadano ascritte le responsabilità principali (se ce ne sono) e se si poteva eliminare o almeno contenere il fenomeno, si fosse fatta per tempo un'opportuna profilassi. Sarebbero a questo punto speculazioni sul senno di poi, ci interessano relativamente, ma una cosa è certa: i pochi individui della colonia 2005 hanno prodotto una generazione così numerosa, che presto (ma sempre tardi per le piante) smettera di divorare e diventerà farfalla con migliaia e migliaia di lepidotteri che inizieranno un altro ciclo riproduttivo. Cosa accadrà allora nel 2007 se non si agisce per qualche efficace verso contro la Lymantria Dispar "elbana"? Gli esperti, quelli che dovranno anche indicare una via da seguire sbarcheranno all'Elba intanto si allargano le aree di bosco decolorato, cresce la preoccupazione ed anche il malcontentento di quelli che hanno già i bruchi "in casa" o alle porte.
Bruchi paffe limite 2
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Bruchi Paffe limite 3
Bruchi paffe limite 4
Bruchi paffe limite 5
Bruchi Paffe Limite 6
Bruchi paffe limite