La presidente del Comitato dei Genitori degli alunni dell'ISIS Foresi ha inviato al Presidente della CM ed ai Sindaci elbani la sintesi di un documento già inviato al Ministro dell'Istruzione. L'oggetto della lunga missiva è "organizzazione della Scuola secondaria superiore di secondo grado e infrastrutture di servizio" ma l'argomento centrale nelle rivendicazioni del comitato è il recupero delle ore di lezione di fatto non effettuate da parte dei ragazzi isolani per effetto della riduzione della durata delle lezioni da 60 a 50 Minuti. "In questo modo - scrive il Comitato - gli alunni delle prime classi perdono ogni settimana 3 ore e 10 minuti di didattica (oltre 102 ore l’anno, equivalenti a un mese di scuola)". Ed ecco qui diseguito il testo del documento: 1. L’orario scolastico prevede che i ragazzi effettuino 25 ore settimanali di lezione; mentre quello che gli alunni effettivamente svolgono è di ore 22,50, perché le ore di lezione hanno durata di 50 minuti, e non è previsto nessun recupero. In questo modo gli alunni delle prime classi perdono ogni settimana 3 ore e 10 minuti di didattica (oltre 102 ore l’anno, equivalenti a un mese di scuola). Il problema assume dimensioni maggiori per le seconde classi; ogni settimana gli alunni svolgono 24 ore e 20 minuti effettive di lezione anziché 28 come previsto, perdendo in tal modo 3 ore e 40 minuti settimanali di didattica (oltre 112 ore annue, e ancora oltre un mese di scuola). 2. La motivazione comunicata dalla Dirigenza dell’ISIS rinvia agli orari degli autobus, per i quali i ragazzi di alcune località dell’Elba arrivano tutte le mattine alle 8,10/8,15, invece che alle 8; e che, a causa dei ritardi dei mezzi navali, alcuni insegnanti non sempre possono essere puntuali: così una parte degli alunni aspetta l’arrivo dei compagni e, quando capita, dei professori per dare inizio alle lezioni. Oltre i problemi di custodia delle classi, che si sono posti talvolta, il tempo scuola perduto appare veramente eccessivo. 3. Le famiglie ritengono che per intervenire sugli eventuali cali di attenzione dei ragazzi e sulla correttezza dei comportamenti sia importante mantenere costante la loro tensione partecipativa: provengono infatti dalle scuole medie, dove hanno avuto 30-35 ore di lavoro settimanali; si sentono grandi e motivati ad andare a un Liceo, e si trovano ad affrontare un impegno che può apparire loro non corrispondente alle aspettative. Il messaggio che dovrebbe passare è che la scuola costituisce l’impegno fondamentale dei ragazzi in questo momento; e che l’utilizzazione di tutti gli spazi e di tutti i tempi della scuola, insieme alla presenza attenta e collaborativa delle famiglie –oltreché ovviamente dei docenti– può costituire la principale motivazione per gli alunni. Pertanto si richiedeva al Ministro di indicare i termini normativi che autorizzavano l’adozione di un’unità oraria di lezione ridotta a 50’. La risposta che le allego, giunta attraverso il Dirigente scolastico dell’ISIS –su indicazione dell’Ufficio Scolastico Regionale di Firenze, per conto del Centro Servizi Amministrativi di Livorno–, comunicava il senso della Relazione di quest’ultimo Ufficio a seguito dell’ispezione eseguita dopo la lettera dei genitori, che riteneva “sostanzialmente giustificata la decisione di ridurre l’unità oraria di lezione a 50’ per le ore susseguenti la seconda e fino alla sesta”, raccomandando “per migliorare l’efficienza del servizio scolastico erogato dall’ISIS “R. Foresi” un intervento più incisivo nei confronti degli organi competenti per garantire una gestione dei trasporti in grado di soddisfare tutte le esigenze degli studenti pendolari che frequentano le scuole superiori di Portoferraio”. Eccomi dunque a sollecitare il suo Ufficio, per quanto di sua competenza, a intervenire presso i gestori dei servizi di trasporto a terra e per mare, in modo da apportare agli orari le necessarie modifiche che consentano all’ISIS di tornare a un orario normale, “per migliorare l’efficienza del servizio scolastico erogato”, come si legge nella risposta delle autorità scolastiche; e per realizzare una reale parità di erogazione di servizi per i giovani delle nostre scuole rispetto ai loro coetanei delle scuole continentali. Non starò a dire a lei quanto vitale sia l’importanza della buona formazione dei giovani elbani per il futuro dell’Isola, oltreché per il loro personale futuro. E quanto sia importante per i giovani sapere che gli adulti di riferimento si adoperano per garantire loro la possibilità di esprimere al meglio le loro qualità. Il problema che ho sollevato, a nome del Comitato dei genitori dell’ISIS, per dichiarazione delle competenti autorità non presenta anomalie normative e formali, e non avevo modo di dubitarne; ma conserva una valenza di politica culturale e amministrativa che riguarda direttamente le Istituzioni del territorio –con il coordinamento della Comunità Montana–, per corroborare le iniziative intraprese dalla dirigenza scolastica dell’Istituto, e addivenire a una soluzione rapida ed efficace che rafforzi a tutti i livelli la testimonianza dell’interesse che l’Elba ha per la scuola e per la formazione dei suoi giovani.
Liceo foresi scuola grigolo