Torna indietro

Controcopertina: Sotto il segno dei delfini

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 20 maggio 2006

L’Assessore all’Ambiente Marino Artusa ha riunito, nella giornata di mercoledì 17 u.s. a Capoliveri, i principali rappresentanti che hanno come interesse di studio e di lavoro i mammiferi marini del Mediterraneo. L’enorme patrimonio, che abbiamo il compito di tutelare e tramandare, non può prescindere dai mammiferi marini che, in cima alla catena alimentare, sono indicatori dello stato di salute delle acque e delle specie viventi che le abitano. L’Amministrazione Comunale di Capoliveri ha voluto affermare più volte il suo particolare interesse per il mare e per il valore ambientale, economico, sociale e culturale delle attività che vi si realizzano e si è proposta per ospitare l’Osservatorio in uno dei due luoghi più “fascinosi” che sono presenti sul suo territorio, Forte Focardo o il palazzo di Calamita. Tutti gli intervenuti (Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comuni, Comunità Montana dell’Arcipelago, Parco Nazionale dell’Arcipelago, ARPAT, ASL di Livorno, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Università di Siena e di Genova, Museo Zoologico “la Specola”, Museo di Storia naturale di Calci, Centro di Biologia Marina, Centro Studi Cetacei, Acquari di Livorno e del Monte Argentario, Fondazione J.M.Cousteau, Casa Circondariale di Porto Azzurro, Cetus Centro ricerche cetacei, Consorzio CBIM centro univer biologia marina e di ecologia applic G. Bacci, Associazione Marevivo, Ass.Mareambiente, Associazione CTS, Ass.Cult G.Verdi, DORAD Ass Cult Censimento cetacei di Gorgona, Cooperativa Pelagos,…) hanno illustrato il lavoro che stanno svolgendo e le prospettive che si potrebbero aprire tramite un coordinamento delle varie attività e una loro proiezione su nuovi campi nazionali e internazionali. Una rete di comunicazione tra istituzioni, università, musei, associazioni ambientaliste, centri di controllo, fondazioni e nuclei spontanei che potrebbe, all’interno del Santuario Pelagos, oltre che far conoscere ed esaltare le attività già in essere, intervenire per dare impulso a nuovi impegni scientifici di conoscenza e di tutela della biodiversità ed aprire nuove prospettive turistiche, economiche e di lavoro qualificato nel rispetto della sostenibilità ambientale. Il fascino del Santuario, promosso nella nostra regione da questa rete interregionale e internazionale, sarebbe un potente catalizzatore di entusiasmo e laboriosità: il processo è “in progress” per cui ogni ulteriore contributo, oltre che auspicabile, è particolarmente utile e gradito.


forte focardo capoliveri

forte focardo capoliveri