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Studenti costretti dal maltempo sull'isola del diavolo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 11 maggio 2006

Tra le tante cose da raccontare avranno anche la notte passata sull’isola del diavolo, lontani dal mondo e assistiti dai detenuti della cooperativa San Giacomo. In principio fu il libeccio, ma la motonave Domizia martedì mattina li aveva condotti tranquillamente a Pianosa e depositati insieme ad alcuni escursionisti del club alpino italiano, ed un’altra scolaresca di Firenze. I ragazzi delle terze medie di Castiglione Garfagnana, accompagnati dai loro prof, avevano diligentemente seguito gli itinerari naturali ed archeologici, consumato il pranzo al sacco e si erano tuffati nelle acque di Cala Giovanna. Nel tardo pomeriggio la notizia dell’improvviso “esilio”. Il maestrale, a cui l’isola è particolarmente esposta, aveva costretto la Domizia a rientrare dopo che era partita con un primo gruppo di gitanti. Molti dei ragazzi che avevano fatto il bagno si trovavano senza gli indumenti di ricambio, perciò i detenuti che gestiscono il servizio di ristorazione dell’isola gli hanno persino fornito tre paia di pantaloni ed una maglietta del Parco che i ragazzi hanno portato con sé come ricordo. All’inizio lo spirito salgariano è stato sopraffatto dalla preoccupazione sia degli insegnati che degli studenti. “Alla fine l’organizzazione si è rivelata ottimale. Le guardie penitenziarie, la forestale e la cooperativa San Giacomo si sono presi cura di noi in maniera impeccabile”. In effetti in poco tempo è stata allestita la sala ristorante per dare da mangiare a 75 persone. I ragazzi hanno dato una mano ad apparecchiare. Il menù, nonostante l’emergenza ed i rifornimenti che non erano arrivati con la nave della mattina, è stato di tutto rispetto: pasta al sugo di mare , pescespada e patatine fritte. Poi tutti fuori in pineta per giocare a calcetto con i ragazzi della scuola fiorentina. La notte e l’isola hanno portato pensieri diversi per ognuno. Gli ospiti sono stati dislocati tra la casa del direttore e la prefettura. “C’erano le sbarre alle finestre – dice Greta - mi sentivo in carcere”. “C’era la luce del faro - racconta Eleonora - che entrava dalla finestra e non ho dormito per tutta la notte. “C’era un senso di malinconia – dicono Valentina e Marco – perché il paese è tutto diroccato”. Oizin, irlandesino del sud, ritrovatosi a studiare tra le montagne della Garfagnana, parla di un’esperienza diversa: “da un incubo si è trasformata in un sogno”. I prof ci tengono a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della notte. “Un ringraziamento speciale – dicono – anche alla agenzia “Il genio del bosco”. Al porto, prima di imbracarsi sulla Moby i ragazzi salutano Massimiliano Retali, la guida ambientale di Marina di Campo, che li ha accompagnati in questi giorni e li ha conquistati tutti. “Ciao Max, sei una guida simpaticissima”.


Studenti bloccati a Pianosa a

Studenti bloccati a Pianosa a

Studenti bloccati a Pianosa b

Studenti bloccati a Pianosa b

studenti bloccati a pianosa c

studenti bloccati a pianosa c