Mi permetto di intervenire nel dibattito che si è aperto su Elbareport, dopo l’assemblea pubblica di sabato scorso. Sono rimasto sorpreso dai vari “distinguo” perché ritengo che non siano costruttivi. Spesso a “sinistra” o meglio nel “centro-sinistra” ci si dimentica del vero obiettivo e si lasciano prevalere aspetti particolari, passioni, sentimenti o risentimenti personali. In tal modo si favoriscono, spero inconsapevolmente, le forze politiche che vorremmo contrastare. Vorrei ricordare una cosa che dovrebbe essere ovvia: il diffuso malcontento che si registra, in varie occasioni, tra i nostri concittadini nei confronti degli attuali amministratori di Portoferraio, non si trasforma automaticamente in un voto per le forze che oggi sono all’opposizione. Perché questo avvenga, tra le altre cose (candidato sindaco che sappia raccogliere consensi in vari e disparati ambienti,anche distanti da noi, lista ecc) occorre un programma fattibile che nasca con il concorso di tutti coloro che desiderano contribuire a far sì che Portoferraio ritorni ad avere il ruolo che le compete, nell’isola e nella provincia, e quindi punto di riferimento anche per altre amministrazioni, come è avvenuto in passato. Quindi non uniti ad ogni costo ma uniti su un programma condiviso, definito e dettagliato che consenta poi, se diverremo maggioranza, un’agevole gestione politica. Ritengo che Elbareport possa essere un’utile “palestra” aperta a tutti, dove è possibile iniziare un confronto per delineare una bozza di documento da sviluppare nel “laboratorio” che si vuol costruire. In tal senso, cercando di dare un contributo, avanzo alcune proposte, meglio alcuni appunti limitatamente agli aspetti della vita amministrativa che conosco con la sola pretesa di far iniziare a discutere concretamente delle cose che si vorrebbe veder realizzate. Il programma dovrebbe articolarsi in tre parti: -1) cosa è necessario e possibile fare nel breve periodo -2) un programma di opere ed interventi da portare a termine nei 5 anni del mandato amministrativo – possibilmente frazionato per periodi, in modo che possa essere verificato da coloro che ci hanno dato fiducia; -3) opere ed interventi da avviare che potranno essere portate a compimento dalle amministrazioni successive. Indicare anche il metodo di lavoro che dovrà darsi la nuova amministrazione che, a mio avviso, deve essere accompagnato da frequenti consultazioni con i cittadini, singoli o organizzati, almeno in occasioni di scelte importanti. Cosa fare nel breve periodo: - verificare il funzionamento della macchina amministrativa con eventuali, se necessari, spostamenti di risorse umane, per rispondere positivamente anche alle domande di interventi minimi, rimaste per troppo tempo senza esito; penso per esempio alle richieste del comitato di Piazza Gramsci; - in base all’esito finale del R.U. porre rimedio, per quanto sarà possibile, alle scelte in contrasto con gli interessi generali e comunque alle scelte che riteniamo in contrasto con un ordinato sviluppo della città ed inoltre are a tutti la certezza del diritto che la normativa adottata non consente; - semplificare al massimo le procedure amministrative: ad esempio si dovrà introdurre la possibilità di richiedere il parere preventivo (con tempi certi per la risposta) per il rilascio di autorizzazioni e concessioni, sulla base di una semplice autocertificazione; - interventi minimi per migliorare la situazione caotica del traffico, in particolare nella zona compresa tra il Centro e Carpani, dirottando parte del volume di traffico da Via Carducci al Viale Teseo Tesei; - ripristinare il servizio di collegamento estivo, via mare, tra S.Giovanni ed il Centro Storico; - serie di iniziative culturali e ricreative per rivitalizzare, almeno nel periodo estivo, il Centro Storico - verificare le risorse disponibili per far eseguire opere urgenti di manutenzione straordinaria, alla viabilità alle condotte fognanti, agli edifici scolastici; - organizzare un servizio di mare-bus efficiente per scoraggiare l’uso dei mezzi privati. Le prime cose che mi vengono alla mente per il programma di legislatura - sviluppare una pressante azione politica verso tutte le Istituzioni, in collaborazione con la Comunità Montana e gli altri comuni elbani, per dare soluzione ai problemi idrici ed allo smaltimento dei rifiuti urbani e degli inerti; - analizzare le esigenze che si manifestano nelle varie parti del territorio comunale per conoscere quali interventi si attendono i cittadini ed in base alle risorse disponibili creare una scala delle priorità, condivisa; - realizzare alcune opere per rilanciare il Centro Storico quali ad esempio: il collegamento con un sentiero pedonale attrezzato tra la spiaggia del Gigolo e le spiagge delle Viste e delle Ghiaie; manutenzione straordinaria e valorizzazione del complesso monumentale delle Fortezze anche con manifestazioni: studiare un nuovo sistema viario, anche con l’ausilio di impianti semaforici, per evitare che le auto debbono scendere la scalinata di Via Ferrandini - ristrutturare Forte Inglese, posto al centro di un’area che può diventare un parco, per la formazione di un centro vivo, a disposizione delle varie associazioni culturali, provvedendo anche ad un collegamento pedonale con il Viale De Gasperi. - formazione di una vera stazione marittima, in accordo con l’Autorità Portuale compresa la sistemazione razionale dell’intera area tra il Viale Tesei e la Calata. - facilitare gli accessi al mare per rendere fruibili alla balneazione tratti di costa difficilmente raggiungibili, formazione a monte, dove è ancora possibile aree di parcheggio L’elenco potrebbe continuare ancora perché gli interventi da realizzare per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini e rendere sempre più accogliente Portoferraio, sono numerosi e le esigenze non si limitano a quanto sopra esposto succintamente. Occorre poi pensare in grande per porsi obiettivi che vanno al di là della legislatura; D’altra parte quando a metà degli anni 70 iniziammo a lavorare per risanare la De Lauguer o ristrutturare il Teatro dei Vigilanti eravamo consapevoli che le opere non sarebbero terminate con la fine della nostra legislatura! -perché non individuare un’area per realizzare un nuovo complesso sportivo, per poi trasformare il campo del Carburo in in un ampio parcheggio di scambio, da dove si diparte un servizio di bus-navetta per il centro ed dove è possibile noleggiare delle biciclette; (per andare in Centro non è necessario essere Pantani!) -perché non attivarsi per risolvere il problema dell’accesso alla parte alta della città con un impianto di scale mobili – è stato realizzato da tempo con ottimi risultati nello splendido centro di Perugia, perché non si può fare a Portoferraio? -perché non recuperare l’intero compendio dell’ex Guardia di Finanza per fare degli ampi spazi liberi un parco che si collega naturalmente con il parco delle Ghiaie e quindi con un breve tunnel pedonale attraverso la Via Ninci, collegarsi con un ascensore interrato con le Fortezze. Si creerebbe un percorso di grande interesse turistico e culturale, aperto anche a coloro che hanno problemi di deambulazione, che farebbe assumere al centro di Portoferraio rilevanza ed interesse nazionale. Sono interventi che richiedono notevoli risorse e pertanto non possono attuarsi in tempi brevi,ma se programmati e su queste ipotesi si comincia a lavorare alla fine si riescono a trovare i necessari finanziamenti. Le opere importanti molto spesso hanno visto impegnate più generazioni.
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