Lorenzo Marchetti Presidente del Parco Minerario: «la crescita del nostro parco ha bisogno, innanzi tutto, del completamento di ogni struttura a suo tempo programmata con “l’intervento pilota”, (protocollo del 20 marzo 1997), nonché dell’attuazione delle linee guida del protocollo di Palazzo Chigi (10 gennaio 2000). La stessa presenza attiva dei privati nella società del parco, almeno che non si vogliano enunciare dei semplici slogan, è possibile attraverso particolari accordi sulle prestazioni che gli imprenditori possono svolgere negli immobili ex industriali. L’espansione del parco, quindi, dipende solo da precise scelte politiche e non dagli organi societari che hanno tutt’altro compito. La rimozione dei vincoli giuridici e normativi, che in questi anni hanno impedito d’incrementare le nostre strutture, dipende unicamente dagli enti locali e statali, i primi perché soggetti della programmazione, i secondi in quanto proprietari dei siti. Infine, prosegue Marchetti, è ora che il governo riconosca il nostro ruolo, tant’è che il “codice Urbani” include le ex miniere fra i beni storici da tutelare, ma non basta fermarsi alla salvaguardia perché un parco è una risorsa in grado di valorizzare il territorio dal punto di vista economico e sociale. I parchi minerari, fra l’altro adeguatamente sostenuti, possono diventare fonti per lo sviluppo e il lavoro, altrettanto dovrebbero esserlo quelli naturali come il parco dell’Arcipelago.» che cosa è l'intervento pilota: «L’intervento pilota è un piano circoscritto alle zone minerarie non comprese nel PNAT, fu previsto nel Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Regione Toscana. Alcune opere sono già in esercizio: il museo con l’archivio del Palazzo del Burò, la Laveria con il laboratorio di educazione ambientale, ed infine l’area di visita del Bacino con i percorsi mineralogici e l’anfiteatro. Le altre opere previste sono il presidio universitario Geoelba nel Palazzo Governativo, il centro commerciale-espositivo dell’Officina S.Jacopo, la riorganizzazione del porto di Rio Marina anche ad uso della nautica da diporto (200 posti barca), con utilizzo dei "Voltoni degli Spiazzi". Infine la riqualificazione ambientale e di ristrutturazione urbanistica ed edilizia Vigneria con il villaggio paese».
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