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Le incredibili peripezie di un "soccorso aviario" all'Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 09 aprile 2006

Cosa non si fa per una gallinella d’acqua ferita! Il tema è serio e delicato, ma quando da una doverosa operazione di soccorso ad un uccellino, si passa alla mobilitazione di forze dell’ordine, enti locali, Asl, trasporti pubblici, e mondo del volontariato, la cosa prende una piega grottesca. Tutto inizia con un gatto affamato ed una gallinella d’acqua che incrocia la sua traiettoria. Il felino azzanna l’uccellino ma, come nei migliori cortometraggi, arriva la signora che strappa il volatile da sicura morte. La gallinella, appena uscita dalla bocca del gatto, ha visto momenti migliori, perciò la signora decide di chiedere aiuto ai carabinieri, che a loro volta chiamano gli agenti della polizia provinciale, dato che all’Elba non c’è più un ufficio caccia. In tempi normali l’uccellino sarebbe quello che è, un innocuo animaletto ferito, ma in tempi di aviaria potrebbe essere una bomba batteriologica. Obbligatoria perciò la corsa dal veterinario, non tanto per il soccorso, quanto per il rilascio di un certificato che attesti l’assenza dei sintomi del terribile virus. A questo punto il pennuto è pronto per salire sulla nave, destinazione Livorno, presso il centro di recupero gestito dalla Lipu. Ma come fa una gallinella d’acqua a prendere la nave da sola? Occorre un accompagnatore, e non uno qualsiasi. Come accade spesso in questi casi, un agente provinciale del Continente, di solito dalla Val di Cornia, chiamato al momento in cui si verifica l’emergenza, deve velocemente recarsi a Portoferraio per scortare la bestiolina in una gabbia apposita e con un automezzo fino a Livorno. A volte si va oltre l’orario di lavoro, e quindi vengono pagati gli straordinari. In mancanza di una organizzazione migliore, è infatti proprio la Provincia a doversi fare carico di questi viaggi della speranza. Se poi si trattasse di un mammifero di grosse dimensioni la destinazione sarebbe anche più lontana: Semproniano, in provincia di Grosseto. In caso ad esempio di un muflone occorrono un automezzo con rimorchio e circa due ore di viaggio. La gallinella d’acqua giunge infine a Livorno, amorevolmente soccorsa dai volontari della Lipu. E’ sotto choc, ma dovrebbe riprendersi. Dopo alcuni giorni di osservazione potrà ritornare nel suo habitat. Sollevati per la sorte dell’uccellino, da convinti ambientalisti e animalisti, ci viene però una domanda banale. Visto che questi casi si verificano assai di frequente - la forestale parla di una segnalazione al giorno - non c’è un modo più semplice per soccorrere un animaletto in difficoltà? Non è che il Parco dell’Arcipelago potrebbe pensare di realizzare sull’isola ad un pronto soccorso per due e quattro zampe, evitando di arrivare alla mobilitazione generale di tutti gli enti locali di mezza Toscana?


gallinella d'acqua uccelli

gallinella d'acqua uccelli