Nel lanciare una conferenza stampa tenutasi venerdì 24 marzo, sulle cui risultanze riferimo nei prossimi numeri del nostro giornale, le Associazioni di Categoria dell'Isola d'Elba, le Organizzazioni Sindacali della CGIL, CISL, UIL e gli ambientalisti di Legambiente e Marevivo, hanno prodotto un preoccupato documento in cui si denuncia il profilarsi di una nuova "emergenza rifiuti" per l'Isola d'Elba: "Le Associazioni di categoria - recita la nota - le organizzazioni sindacali e gli ambientalisti dell’Isola d’Elba, esprimono forte preoccupazione per la nuova emergenza rifiuti verso la quale sta procedendo la nostra isola. L’Elbana Servizi Ambientali (Esa) sta soffrendo di una grave situazione economica ed infrastrutturale: . 1) 6.307.384 euro di esposizione finanziaria e la non adesione dei comuni alla ricapitalizzazione dell’azienda; 2) Il rewamping dell’impianto del Buraccio è fermo perché non arrivano i fondi Dupim (4,4 milioni di euro) e questo impedisce la realizzazione delle nuove linee per il compostaggio della frazione “umida”, 2) L’ampliamento della discarica di Literno è ancora fermo per questioni burocratiche ed amministrative. 3) Esportiamo la nostra spazzatura in continente, con un aggravio di costi che si riflette sui cittadini e sulle imprese, e la raccolta differenziata non decolla, relegando i comuni elbani agli ultimi posti della Toscana. Intanto la situazione societaria di Esa rimane invariata con il 97% di quote al Comune di Portoferraio, lo 0,5 a testa agli altri Comuni e Campo nell’Elba che non entra nella società del gestore comprensoriale, ma i comuni in gran parte non versano nemmeno le quote dovute ad Esa per il servizio reso. In queste condizioni, alle quali si aggiungono il pagamento dell’impianto del Bracci, forti carenze infrastrutturali e mancanza di attrezzature e piattaforme per avviare la raccolta differenziata, i costi dello smaltimento dei rifiuti rischiano di divenire insostenibilmente alti, anche per il prossimo assommarsi di ecotasse dovute per il non raggiungimento delle quote di raccolta differenziata previste. Intanto l’Elba è imbrattata da discariche abusive di rifiuti ingombranti e pericolosi. Non a caso la nostra Isola è stata individuata dalla Regione Toscana come area a rischio proprio per il ciclo dei rifiuti. Rischiamo seriamente una emergenza rifiuti nella prossima stagione turistica. Questo sarebbe insostenibile per l’immagine e l’economia dell’Isola d’Elba. Occorre una assunzione di responsabilità forte da parte delle Amministrazioni Comunali Elbane ed un concreto intervento di Regione Toscana e Provincia di Livorno per far uscire l’Elba da questa crisi ed avviare una vera ed efficace politica dei rifiuti basata su una corretta raccolta, un corretto conferimento in siti appropriati e infrastrutture moderne, una raccolta differenziata efficace e diffusa, un recupero delle materie e delle risorse.
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