Egregio Direttore, oggi scorrendo il Tirreno (il giornale non il mare) abbiamo appreso che a Marciana e Poggio ci sarà “Presto il metano nelle case” e che quindi il metanodotto che dovrebbe venire dall’Algeria o uno dei rigassificatori che si litigano Livorno e Rosignano (e che gli oppositori non vogliono né di qui, né di la) li faranno sotto Monte Capanne. Miracoli dell’amministrazione dicentroconunpiedeasinistra: Gesù trasformava l’acqua in vino, D’Errico fa apparire il metano fra i castagni. A quanto dice il Sindaco Logi al Tirreno ce la caveremo con 700mila euro dati da Regione e DUPIM, si vede che i tubi che dovrebbero passare sotto l’intero Mediterraneo li faranno col cartone come quelli della cartaigenica, poi li legano col fildiferro e li tengono insieme col vinavil, oppure le navi gasiere vanno col fuoribordo del mi’ zio e la piattaforma off shore la costruiscono col lego, poi mandiamo tutto ad Artattak e Topolino ci da il premio. Sarebbe bello! Ma la cosa più facile è che il metano con Marciana non ci azzecchi e che nell’ameno paese collinare arrivi semplicemente una rete di distribuzione di GPL (gas petrolio liquefatto) proprio come esiste già a Marciana Marina. D’altronde a Logi con sta’ storia del metano potrebbe averlo confuso proprio il Sindaco marinese che credeva anche lui di averci il metano e invece era GPL, ci sembra l’abbia scritto sul piano urbanistico e quei fetentoni di Legambiente l’hanno anche preso per i fondelli. Eppure lo dice la parola stessa: il GPL è una miscela di idrocarburi (principalmente propano e butano) portati allo stato liquido a pressioni non molto elevate e/o a basse temperature, questo ne consente l'utilizzo perché questi gas liquefatti sono facilmente trasportabili con autocisterne per riempire i depositi locali di distribuzione. Invece il metano è il più semplice degli idrocarburi ed è distribuito comunque come miscela gassosa e che fino ad oggi viene trasportata soprattutto con quei tuboni ghiacciati che vediamo ai telegiornali e quei rubinettoni che Puntin ci ha stretto un po’, nonostante il suo amicone con la pelata moquettata (per nostra disgrazia capo del governo fino al 9 aprile) lo abbia reso partecipe in Sardegna dell’unica grande opera per cui lo ricorderemo tra un paio d’anni: le canzoni di Apicella. In Italia, circa un quarto del consumo di metano è coperto da produzione nazionale (subito utilizzata), il resto viene dall'Algeria, dalla Russia, dai Paesi Bassi e dalla Norvegia, e siccome finora da quei paesi d’oltremare ed oltreneve tubi all’Elba non ne arrivano come faranno a mettere il metano a Marciana e Poggio entro l’estate? Non vorranno mica fare una piattaforma off-shore a Sant’Andrea? TIRO FISSO La ritrovo signor Tiro Fisso, in delle sue derive puntigliose, evvabbè ... propano, butano, metano ... sempre di gasse si parla, e lei è un po' impietoso col sindaco marcianese e soprattutto con D'Errico che è già un uomo angustiato dai dilemmi sul come districarsi dall'intorcinamento dei suoi arti inferiori, perché ogni volta che prende, ad esempio, a camminare ponendo avanti il piede sinistro, che ha appoggiato leggermente a destra, e poi restando fermo per un attimo prepara il successivo avanzamento del piede destro che ha spostato impercettibilmente a sinistra, rischia di prendere una patta in terra. Rilevo poi, si consulti col suo amico Mazzantini se non ci crede, che il metano, tubi o non tubi, nelle case marcianesi c'è sempre stato e continuerà ad esserci. Atteso infatti che uno dei naturali laboratori chimici da cui si genera il metano risiede nei processi digestivi dei mammiferi, ed altresì atteso che non tutti i marcianesi sono angelicati, viene da sè che una (speriamo modesta) quantità di metano si generi e si disperda (per fortuna) nell'aria del borgo collinare e nel chiuso delle sue magioni. Al più, essendo cambiata radicalmente l'alimentazione, una volta sostenuta soprattutto da legumi secchi e farina di castagne, si potrà dire che non c'è più la produzione metanifera di una volta. Mi saluti gli altri tiri fissi
molecola metano