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Le 8 idee, replica di Marini e nuovo intervento di Peria

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 agosto 2010

“Una certa idea dell’Elba”, per adoperare un termine calcistico, ha il merito di aver rimesso la palla al centro, di aver gettato le basi di un dibattito che potrà condurre ad una ripartenza, ad una nuova crescita sociale ed economica. L’ Elba non più come un’isola “adoperata”, ma come terra viva e vitale, capace, con le proprie menti, di progettare il futuro dei propri figli. Un’isola, dunque, che non deve più subire passivamente, ma farsi parte attiva nel tracciare i percorsi che dovranno determinarne un nuovo sviluppo. Purtroppo, persino nel giorno in cui anche il suo partito democratico elbano condivide scelte per il rilancio del sistema Elba, il sindaco Peria prosegue sul filone della demagogia. Con la promessa di sviluppo si cerca di nascondere un evidente immobilismo frutto di un allineamento ai dictat regionali. Si arriva persino a voler condividere un percorso con i sostenitori “di un ambientalismo più intransigente”. Anziché tornare ad essere veri Elbani, si preferisce continuare a confondersi tra le fila di “quelli più uguali degli altri” , tra le fila di coloro che, agli interessi della propria terra, antepongono gli interessi d’apparato . Anziché parlare di sviluppo di qualità e propinare l’ennesima lista della spesa, sarebbe necessario ed improrogabile cominciare a garantire qualità a ciò abbiamo. E’ indubbio che il sindaco Peria, anziché pensare in grande, dovrebbe fare qualcosa, innanzitutto, per la città che pensa di amministrare, che anche nel periodo estivo è stata offerta ai turisti in modo inappropriato: erba dappertutto, anche nelle zone di maggior pregio; siamo arrivati a fine agosto e, nonostante le sollecitazioni dell’opposizione, non è ancora stata rifatta la segnaletica stradale: gli attraversamenti pedonali sono ad oggi invisibili. Mancanza di una minima organizzazione negli orari di apertura dei siti museali e delle fortezze Medicee – in pieno agosto si chiude alle venti! . Non ultimo, ma evidente segnale di asservimento all’apparato, è l’aver permesso alla provincia di gestire il cantiere della “Gattaia” come se si trattasse di un lavoro fatto in una landa sconosciuta. Solo grazie alle ripetute insistenze dell’opposizione, si è chiesto alla Provincia di rimediare ad un grave danno d’immagine alla città. La lista potrebbe continuare, ma è preferibile fermarsi nella speranza che ci possano essere concreti ravvedimenti sulla via di damasco. Ravvedimenti più volte auspicati inutilmente. Roberto Marini La Replica di Peria Ho letto alcuni riflessi di stampa dopo il mio intervento sull’urbanistica del futuro all’Elba. A chi mi ha accusato, rispetto alle otto idee proposte, di pensare in grande, ma di essere carente sul fronte dell’azione, rispondo nel merito delle critiche. Parto dalle idee e dalle azioni profuse per concretizzarle: IDEA 1. “sostegno vero ai bisogni di prima casa dei residenti, soprattutto con alloggi sociali (PEEP, alloggi a canone concordato), bloccando la proliferazione di seconde e terze case”. Le norme relative sono in vigore fin dal 2007. Ad oggi hanno generato: - un P.E.E.P. da 112 alloggi, suddivisi in più comparti, per i quali sussistono già le graduatorie finali di assegnazione; - un P.E.E.P. da 36 alloggi, con il recupero delle Caserme di Albereto (come dire alloggi sociali e riuso del territorio) ed una riqualificazione con servizi (impianti sportivi, verde pubblico, parcheggi, scuola materna, baby stop) a vantaggio di tutta l’area residenziale di Albereto. Per questo P.E.E.P. sussiste la graduatoria provvisoria di assegnazione; - alloggi sociali, nel numero di 12: il Comune ha partecipato, in associazione con altri Comuni Elbani, ad un bando regionale, ottenendo l’ammissione al finanziamento. L’intervento è in fase di attuazione; - alloggi sociali a basso livello di assistenza nell’ex Casa di Riposo Traditi: i lavori sono stati conclusi. La struttura è pienamente operativa (ancora una volta riuso, a fine sociali). Le seconde case sono state bloccate; IDEA 2. “riqualificazione sul fronte dei servizi delle strutture ricettive, per allungare la stagionalità”. Anche in questo caso le norme urbanistiche esistono e sono state introdotte con la variante normativa del 2009. Hanno generato nove pratiche edilizie conseguenti; IDEA 3. “utilizzo diffuso ed obbligatorio di solare termico e fotovoltaico per i nuovi insediamenti o per gli ampliamenti ed obbligatorietà della bioarchitettura per qualsiasi nuova costruzione ricettiva, con forti incentivi per chi la utilizza per le prime case”. Anche in questo caso le norme sono vigenti dal 2007, sono state migliorate con la variante normativa del 2009 e lo saranno ulteriormente con la nuova variante al R.U.. A Portoferraio tutte le nuove prime case o gli ampliamenti significativi comportano obbligatoriamente l’uso delle rinnovabili e di metodiche per il risparmio dell’acqua; IDEA 4. “rilancio dell’agricoltura dell’isola, anche e soprattutto per avere prodotti tipici ed a km. zero”. La normativa di supporto e di semplificazione burocratica per la realizzazione di nuove aziende agricole è del 2009. Nel frattempo sono nate diverse nuove aziende, qualcuna particolarmente significativa. Da diversi anni il Comune ha riaperto l’Enoteca delle Fortezze, gestita da Slow Food, per promuovere i prodotti a Km zero; IDEA 5. “riuso dell’enorme patrimonio edilizio esistente e degradato, per limitare al massimo il consumo di nuovo suolo”. La maggior parte degli interventi previsti nel Regolamento Urbanistico vigente si ispirano a questa filosofia. IDEA 6. “new deal per le infrastrutture ed i servizi pubblici, oggi troppo carenti”. Ho condotto una prima verifica di quanto costerebbe un servizio bus efficiente totalmente gratuito e credo che ce la caveremmo con meno di un milione di euro. Domando se sarebbe così assurdo prevedere un progetto speciale con Regione e Provincia. Per quel che riguarda la piattaforma logistica elbana, è un’idea così importante e rispetto alla quale abbiamo avuto così poca “solidarietà istituzionale”, che stiamo valutando di inserirla nel nuovo piano del porto; IDEA 7. “creazione di un sistema della nautica di qualità, a basso impatto ambientale, per sostenere l’economia del mare”. E’ quello connesso alla variante al piano strutturale già adottata ed in fase conclusiva. Con l’assessore Marson e con l’assessore Nocchi, in questi mesi, ci siamo confrontati per farlo diventare un progetto pilota a livello toscano; IDEA 8. “predisposizione di norme locali per la difesa della costa e per un uso razionale delle aree a mare, anche attraverso un esperimento pilota di zonizzazione, di regolamentazione, cioè, con apposite norme comunali, degli usi del mare, con l’individuazione di un sistema elbano di oasi marine e campi boe eco-compatibili, che proteggano le calette ed i tratti di costa più belli”. Le norme vigenti consentono già i campi boe eco-compatibili nelle calette più belle. Con le varianti aperte stiamo definendo tutto il sistema dell’accoglienza a mare, con anche nuove norme molto restrittive per la difesa dei valori paesaggistici della costa. Tutto questo materiale è ovviamente a disposizione di chi vorrà usarlo. All’amico Yuri Tiberto dico infine che, anche se non sono granchè come ballerino, sono bel lieto di ballare con lui su questi temi. Sulla depurazione, invece, se i Comuni non si muovono con adeguata incisività all’interno dell’ATO, la partita sarà durissima. Portoferraio ha impiegato tre anni, grazie anche alla collaborazione con ASA, per portare in fondo e trasformare in cantiere il progetto della messa a regime della depurazione comunale (circa otto milioni di euro). Molto dura sarà anche sul comune unico, ma lì, sono convinto, la gente ci aiuterà.


Portoferraio dalle Grotte

Portoferraio dalle Grotte