Giunge da Gian Mario Gentini un progetto di recupero di uno dei territori più affascinanti dell'Elba VIE DEL GRANITO Il territorio Il progetto interessa un territorio che va dalla località Chiusa Borsella fino al fosso di Vallebuia.Si tratta di un’area ricca di siti archeologici che vanno dalle antiche cave di granito , alle tombe villanoviane ,alla piana dei sassi Ritti . Un tempo intensamente coltivata a vigneto , conserva i resti di numerosi terrazzamenti costruiti con muri a secco . Vi si è praticata a lungo la pastorizia come testimonia la presenza di chiuse , orti recintati con mura in pietra per tenere lontane le capre . Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di granito spesso sotto forma di monoliti di grandi dimensioni con presenza di scarse zone di macchia mediterranea. Numerosi , nella zona che sovrasta il Paese di San Piero,i resti di cave dismesse disseminate lungo tutto il territorio. Descriviamo le presenze più significative partendo dalla zona più ad est. Cave vecchie (A) E’ un’area che va dal “ Calvario” al “Cacchione” , caratterizzata dalla presenza di numerose piccole cave attive fino agli anni 60 . Sono ancora visibili seminascoste dalla vegetazione le vecchie vie di cava , con il fondo massicciato a scaglie di granito ed i poderosi muri di contenimento , lungo le quali si inerpicavano vecchi camion per raggiungere i caricatoi. Qua e la sono ancora presenti nei piazzali manufatti mai ritirati , talvolta sono ancora visibili i casotti per le forge dove si faceva la manutenzione dei “ferri”. Cave Attive (1) In località Pozzondoli sono le ultime due rimaste in attività . Vi si può vedere ancora qualche vecchio scalpellino che lavora nel modo tradizionale , usando esclusivamente subbie mazza e mazzuolo come facevano i Romani 2000 anni fa Sassi Ritti (2) Probabile luogo di antiche sepolture testimoniate dalla presenza di 4 dolmen(menir) presenti “ ab immemore” da cui il nome. Il sito , pieno di fascino, è ubicato su un pianoro da cui si gode una splendida vista di Montecristo Il Sasso (3) E’ un a enorme massa rocciosa sulla cui sommità sorgono le fondazioni di una probabile torre di avvistamento Molino di Moncione E’ il più grande e bel mulino dell’Elba, con ancora intatta la grande vasca di raccolta delle acque e ben visibili le opere che permettevano la macinazione dei cereali. Sorge a 350 m sul mare , in una località chiamata appunto Moncione che il Sabbadini fa derivare dal nome Romano Montius Risulta essere stato operativo fino ai primi del 1900 Le cave antiche (5) Appena sotto il mulino di moncione , sopra il golfo di Cavoli , sono ubicate le cave di granito antiche . E’ il sito meglio conservato grazie alla mancanza di strade che hanno impedito il riuso dei semilavorati presenti in abbondanza sul territorio. In uno spazio non molto ampio sono leggibili le tecniche di lavorazione della cava : caesure per tagliare i blocchi , formelle per sgrossare ; e si possono vedere semilavorati a vari livelli di lavorazione. E’ probabile che la cava , aperta dai romani tra il I° ed il II° secolo D.C , sia poi stata sfruttata dai pisani tra il 1000 ed il 1400 , del resto nell’arco di 10 secoli le metodologie di estrazione e lavorazione non sono cambiate La nave (6) E’ forse il manufatto più celebre , citato in tutte le cronache dei viaggiatori che hanno visitato. l’Isola nei secoli . Bacino secondo alcuni , altare o basamento secondo altri è collocato nel piazzale di cava dove è stato lavorato Il bacino(7) Già visitato da Richard Colt Hoare nel 1879 e descritto nel libro “ A Tour Through Island of Elba” del 1814 , di dimensioni più grandi della Nave , è un bacino di circa 3,5 m di diametro appena sbozzato situato sull’argine del fosso di Cavoli La colonna pisana (8) Poco sopra la provinciale all’altezza dell’ hotel Bahia è un manufatto di circa 7,80 m di lunghezza e 0,90 m di diametro . E’ stato abbandonato lungo il pendio , pressoché ultimato, probabilmente a causa di una vistosa sfaldatura della superficie verificatasi durante la lavorazione. E’ probabile che faccia parte di un lotto di colonne destinate al Duomo , commissionate dall’ “Opera Pisana “ per sostituire otto colonne della navata centrale irrimediabilmente danneggiate a seguito dell’incendio del 1595 . Le dimensioni del resto corrispondono (14 braccia fiorentine di altezza e 6 e 1/6 di diametro) Tomba Villanoviana (9) In località lo Spino su un piccolo pianoro sovrastante il sentiero n.17 si trova una tomba a cassetta attribuibile al periodo villanoviano (900 A.Cristo) Vallebuia (10) Descriviamo il sito utilizzando le parole di De Stefani preside della facoltà di geologia ed autore nel 1907,a seguito di un sopralluogo , del libro ”Le Cave di Granito al Seccheto nell’Isola d’Elba” Forse destinata al Pantheon ,se non al duomo di Pisa , è la colossale colonna………non terminata di lavorare, che trovasi nel Rio ad ovest della casa Catta ….un taglio a sinistra del Rio di Vallebuia, a sud della casa omonima (Catta)è lungo 20 m. e vi si vede sbozzata una colonna del diametro di m. 1,40 … Il progetto Il progetto prevede di ripristinare ovvero realizzare percorsi che consentano di visitare tutti i siti descritti ; in dettaglio , con riferimento allo schema allegato sarebbero da realizzare : Il ripristino del collegamento Strada di Castancoli - Il Sasso – I Sassi Ritti Il ripristino del sentiero n.33 tra le località Grottarelle e Cavallina La riapertura delle vie di cava per realizzare il percorso Calvario Cacchione Due brevi tratte per raggiungere a Cavoli il Bacino e la Colonna Pisana Complessivamente si prevede di riaprire sentieri per Km. 4 ed effettuare la pulizia per altri 8 Km Tutti i sentieri dovrebbero poi essere dotati di adeguata segnaletica mentre sono da realizzare opere per la sicurezza quali staccionate e per la regimazione delle acque Si dovrà provvedere anche al parziale ripristino del caprile con rifugio realizzato in grotta ubicato all’interno della cava di Moncione. Particolare attenzione infine va posta al Molino di Moncione per il quale ,come si va chiedendo da più parti , si dovrebbe pensare ad una soluzione che ne garantisca la conservazione Ad integrazione del progetto base si potrebbero ipotizzare moduli di sviluppo futuro quali : 3. Attività Sportive E’ questo un settore molto importante che consentirebbe lo sviluppo di attività che vanno dall’arrampicata alla mountain-bike al podismo montano. 5. Realizzazione di una guida escursionistica del territorio Realizzare una pubblicazione con cartine topografiche dei sentieri, con indicazioni paesaggistiche, storiche e archeologiche. La guida dovrebbe contenere inoltre notizie sulle caratteristiche dei sentieri quali: numero o nome, difficoltà, durata del percorso, dislivelli, etc. Un’ipotesi praticabile sarebbe rappresentata dalla possibilità che i costi di stampa dell’opuscolo vengano sostenuti da uno o più sponsor (eventuali gestori di attività connesse). 7. Organizzazione di corsi di didattica ambientale, corsi sugli usi e le tradizioni Elbane di area montana, esposizione di prodotti tipici dell’artigianato e della cucina locale Nella stessa direzione andrebbero pensati anche corsi di didattica ambientale, corsi sulle arti ed i mestieri della tradizione Elbana, esposizioni di prodotti tipici. Queste attività favorirebbero il recupero e la valorizzazione dei beni naturali e culturali del territorio e troverebbero la loro collocazione fisica ottimale all’interno di un centro servizi, che, in questo modo, si connoterebbe come vero centro propulsore della comunità, fruibile a più livelli. 8. Raccolta funghi La ricchezza del sottobosco di tali frutti della natura, richiama nei diversi periodi dell’anno una moltitudine di elbani che si dedicano alla raccolta, Presso il Centro andrebbe prevista la possibilità della presenza di un operatore sanitario che verifichi durante la stagione di raccolta funghi, la commestibilità degli stessi. 9. Aree pic-nic attrezzate e custodite Non esistono punti già attrezzati per pic-nic Pensare ad un potenziamento di queste strutture è possibile immaginando la creazione vicino a strutture tipo i nostri caprili Queste strutture dovrebbero essere custodite, prevedendo il pagamento di un ticket per avere a disposizione tavoli, caminetto e legna. In questi casi si ipotizza la gestione mista pubblico-privato .L’attività potrebbe essere completata con servizio di noleggio mountain-bike e percorsi ippici campestri. 11. Attività venatoria La tradizione locale determina una significativa presenza di cacciatori che praticano la loro attività nel territorio montano. Il reciproco rispetto e il comune obiettivo della tutela ambientale, deve permettere una convivenza fra tutti coloro che frequentano la montagna. A tale proposito è necessaria una collaborazione con le associazioni venatorie, per un controllo del territorio montano in stretto collegamento con le forze di istituzionalmente previste a tale servizio. Le proposte-progetto elaborate dal Gruppo di San Piero prevedono come elemento di supporto essenziale la realizzazione di un centro servizi indispensabile per avviare il processo attuativo, anche attraverso fasi singole per il raggiungimento dell’obbiettivo rappresentato dall’intero progetto. Tale struttura dovrà essere costituita da: - reception, - spogliatoi (uomo/donna), - bagni U/D, - magazzino e ripostiglio per zaini, - area per posteggio bici - ambulatorio medico di primo soccorso per piccoli traumi o per morsi di vipere e insetti vari, specialmente nel periodo di primavera/estate, - locali per la presenza di un operatore sanitario che verifichi durante la stagione di raccolta funghi, la commestibilità degli stessi - sale didattiche per mostre e conferenze La struttura potrebbe essere costruita utilizzando parte delle aule dell’ex scuola di SanPiero Obiettivi Il progetto illustrato si propone di rendere fruibile un patrimonio archeologico naturalistico di notevole interesse , oggi scarsamente conosciuto . In particolare potrebbe essere considerato la naturale estensione del museo del Granito in costruzione , che deve essere considerato il portale di accesso al territorio dove è il vero museo Realizzazione e Gestione La realizzazione sarà a cura del Circolo Culturale di San Piero che si raccorderà con le altre associazioni culturali e turistico-economiche presenti sul territorio . E’ importante realizzare sul territorio il massimo coinvolgimento senza il quale un progetto di questo tipo non avrebbe prospettive . Riteniamo infatti indispensabile , al di la delle risorse economiche che pure sono necessarie , riuscire a mobilitare il volontariato degli abitanti del ns.territorio.
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