Codice dei beni culturali e del paesaggio e poteri locali è il titolo del convegno in programma venerdì 10 febbraio, dalle ore 10, presso il Centro di documentazione e formazione di Villa Lanzi, situata nel parco archeominerario di San Silvestro, a Campiglia Marittima. Un’occasione di approfondimento e confronto sulle politiche locali di tutela e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio, alla luce del nuovo quadro legislativo, promossa dall’assessorato alla cultura della Provincia di Livorno, in collaborazione con il Circondario della Val di Cornia, Federculture e Parchi Val di Cornia Spa. Sarà Monica Giuntini, assessore alla cultura della Provincia di Livorno, ad aprire i lavori, a cui seguiranno i saluti di Silvia Velo, presidente del Circondario della Val di Cornia, e di Massimo Zucconi, presidente Parchi Val di Cornia Spa. Immediatamente a seguire il convegno entrerà nel merito dei rapporti tra Stato, Regioni ed enti locali, grazie ai contributi di Marco Cammelli, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Bologna, che relazionerà, in particolare, sulla cooperazione tra livelli istituzionali e privati, e di Antonio Paolucci, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, che illustrerà il ruolo delle direzioni regionali e delle soprintendenze di settore nell’ambito della recente riforma del Ministero per i beni e le attività culturali. Gli interventi inerenti le problematiche legate alla dimensione regionale e locale sono previsti a chiusura della mattinata; in particolare, Gian Bruno Ravenni, coordinatore area culturale della Regione Toscana, illustrerà le linee della nuova legislazione regionale in materia di valorizzazione dei beni culturali, mentre Renzo Grassi, direttore della scuola di pubblica amministrazione locale Toscana–Umbria, approfondirà il tema degli enti locali e la gestione dei beni culturali: le società e le altre forme associative. Osservata una breve pausa per il pranzo i lavori riprenderanno alle ore 14,30 con l’intervento di Riccardo Francovich, ordinario di archeologia medievale all’università di Siena, che tratterà il rapporto tra ricerca scientifica e politiche di valorizzazione del patrimonio culturale, ovvero gli aspetti di conservazione e d’innovazione. I temi collegati al governo del territorio e gli strumenti di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale saranno al centro delle riflessioni di vari specialisti che si avvicenderanno nella prima parte del pomeriggio di lavori. In particolare Carlo Marzuoli, ordinario di diritto amministrativo all’università di Firenze, approfondirà il rapporto tra patrimonio culturale e governo del territorio in termini di strumenti di coordinamento e di integrazione, l’urbanista Vezio De Lucia curerà il rapporto tra tutela e pianificazione urbanistica, mentre Alessandro Leon, Cles Srl, relazionerà sul ruolo dei beni culturali nei processi di sviluppo locale. A seguire il dibattito e le conclusioni affidate, intorno alle ore 17.00, a Mariella Zoppi, assessore alla cultura della Regione Toscana. *** Il caso Parchi Val di Cornia: uno scenario unico dove affrontare un tema di stretta attualità. Il convegno vuole rappresentare anche un'opportunità per rileggere, a distanza di sette anni, l’esperienza maturata in Val di Cornia grazie alla concessione d’uso delle aree archeologiche statali di Populonia a favore della Parchi Val di Cornia Spa, società di diritto privato a prevalente capitale pubblico. Le condizioni che hanno infatti permesso la nascita della Società rappresentano uno fra i primi atti con il quale il ministero dei Beni culturali ha concesso l’uso di beni archeologici statali a soggetti diversi dal pubblico. L’affidamento, comprensivo di tutte le funzioni proprie alla completa ed autonoma gestione del bene, vanno dalla manutenzione ordinaria alla vigilanza, dall’apertura al pubblico alla didattica ed all’informazione. L’atto, in scadenza il prossimo 10 luglio, si avvia al proprio rinnovo in un quadro legislativo tanto nuovo quanto improntato al diverso ruolo attribuito alle autonomie locali. Un passaggio, quello concluso nel 1998, grazie al quale non solo si è inaugurata una stagione di importanti intese , ma sono stati resi possibili decisivi interventi di valorizzazione culturale, di ricerca e restauro come la realizzazione del Museo archeologico del territorio di Populonia o il progetto unitario di ricerca scientifica nelle aree del parco archeologico di Baratti e Populonia avviato nel 2005, con il coordinamento della Soprintendenza archeologica della Toscana e la collaborazione delle università di Pisa, Siena, Firenze, Roma e Venezia, per le realizzazione del secondo lotto del parco. Il patrimonio di conoscenze maturato in conseguenza della complessa esperienza scaturita dalla gestione dei rapporti tra Stato, enti locali, Università e società Parchi Val di Cornia rende questa realtà un perfetto laboratorio territoriale nell’ambito del quale andare proficuamente a calare la nuova realtà legislativa disegnata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
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