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Incendio doloso di una macchina asfaltatrice della ditta Monni a Marina di Campo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 02 febbraio 2006

Ancora un incendio doloso (il terzo che colpisce una ditta del comparto edile in poco tempo) questa volta a Marina di Campo, ma ai danni di un imprenditore portoferraiese: Claudio Monni la cui azienda è impegnata nei lavori di asfaltatura del piazzale antistante il supermercato Conad. Ad andare a fuoco poco prima delle ore 5 del mattino di mercoledì 1° Febbraio è stata proprio una grossa macchina operatrice, usata per la posa del conglomerato bituminoso, parcheggiata nel piazzale. I Vigili del Fuoco di Portoferraio hanno lavorato sul posto dalle 5 alle 7 spengendo le fiamme, bonificando e mettendo in sicurezza l'area. Poteva anche andare peggio, l'incendio avrebbe potuto avere conseguenze sugli stabili vicini al punto di stazionamento della macchina. Il mezzo è infatti dotato di un contenitore di gas che serve per alimentare una fiamma che tiene in temperatura il bitume quando la macchina sta operando. Per fortuna al momento in cui è stato appiccato il fuoco il gas era pressochè esaurito. Se il serbatoio fosse stato pieno avrebbe potuto più facilmente deflagrare con pesanti effetti su tutta l'area circostante e su persone che si fossero trovate a passare in quel momento dal piazzale. Alle 7 i pompieri hanno passato la mano, una parte del piazzale dove stava grosso rottame bruciato veniva delimitata con la fettuccia bianca e rossa dei Carabinieri della Compagnia elbana che hanno iniziato le loro indagini sull'episodio. Parliamo con Marco Gulinelli, il funzionario responsabile dei Vigili del Fuoco all'Elba mentre sta tornando da un sopralluogo effettuato a Marina di Campo sul teatro dell'incendio che ha distrutto la macchina operatrice della ditta Monni. A Gulinelli restano pochi dubbi sulla natura delle fiamme: "La macchina era stata spenta alle 18.30 di ieri - ci dice - difficile pensare a qualcosa di diverso dall'intervento di qualcuno che ha appiccato il fuoco, trovando, per così dire, una via facilitata, perchè per il lavoro che compie la macchina era intrisa di sostanze grasse" Torna alla mente il recente episodio portoferraiese della STEE a Portoferraio: "A differenza dell'incendio delle Foci - riflette il funzionario - dove chi ha dato fuoco poteva contare di agire in una zona abbastanza distante dalle abitazioni, a Campo in pratica la macchina stazionava sotto i palazzi che si affacciano sul nuovo piazzale, chi l'ha bruciata doveva essere molto determinato, ha corso un alto rischio di essere scoperto sul fatto, ci vuole un bel muso ..." Ci può essere un legame tra i due episodi? "Le indagini saranno seguite dallo stesso soggetto, la Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio, un legame potrebbe essere costituito dal fatto che il titolare il Signor Monni mi pare sia stato tra i primi ad accorrere alle Foci, dando anche una mano per salvare dal fuoco le macchine della STEE che non sono bruciate .. potrebbero avergli fatto pagare quell'aiuto .. ma è solo un'ipotesi". Claudio Monni non capisce chi è stato e perchè lo abbia fatto, è ancora sul posto quando lo raggiungiamo per telefono, ci da un "buongiorno" al quale ci riesce difficile rispondere con la stessa espressione, per lui questo è un giorno pessimo. Monni dice che non sa a cosa pensare, ci conferma quello che aveva detto Marco Gulinelli, era andato ad aiutare i Magro a salvare il salvabile durante l'incendio alle Foci, ma anche per lui è inconcepibile una punizione tanto dura per quel gesto di generosità verso i colleghi, pare assorbito dal pensare che la sua macchina operatrice è andata irrimediabilmente persa: "E' di quelle nuove elettronizzate - dice - non è recuperabile per niente. E' un bel danno 100.000 euro ...". Ma l'imprenditore portoferraiese non sta certo con le mani in mano, quando gli chiediamo come agirà risponde: "C'è poco da fare, devo per forza trovarne un'altra di macchina, e subito, ho diciotto operai mica uno, e poi ci sono gli appalti che ho già firmato" Quello che non manca a Monni è il lavoro da fare, tanto che deve passarlo ad altre tre o quattro piccole ditte: "Non sta in piedi - dice in conclusione, ritornando sulle ragioni dell'incendio - pensare agli interessi di possibili concorrenti, in pratica io lavoro quasi esclusivamente con le amministrazioni pubbliche, e sul mercato all'Elba per lavori di dimensioni più piccole di quelli che vanno alla Sales sono solo" “Folli o meno vanno fermati” ; è quanto ha dichiarato il Presidente della CM Danilo Alessi commentando l’ennesimo episodio di intimidazione incendiaria di stampo mafioso avvenuto questa notte ai danni della Ditta Monni a Campo nell’ Elba. “A questo punto, dopo i recenti analoghi episodi, anche un cieco vedrebbe che non si può parlare di casualità, come confermato dalle parole degli stessi Vigili del Fuoco, ed è comunque saggio passare dalla denuncia ad un’azione cautelativa più concreta. Questa volta si è messa a rischio la stessa incolumità delle persone e delle abitazioni vicine. Abbiamo perciò chiesto un incontro al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per esaminare quello che non vorremmo diventasse un ‘caso Elba‘ e prendere, ognuno per le proprie competenze, le opportune contromisure per garantire la piena legalità all’ isola. Abbiamo parimenti contattato l’osservatorio Regionale sulle Politiche integrate per la Sicurezza poiché pensiamo che ora più che mai occorra unità istituzionale e politica per affrontare una situazione che assume sempre più i connotati di un’ emergenza”. Roberto Peria che sottraiamo temporaneamente ad una riunione è fortemente preoccupato dal nuovo episodio campese: "Le istituzioni devono mandare un segnale forte rispondendo a questo ennesimo brutto segnale. Mi riesce difficile, a questo punto pensare ad un pazzo furioso che se ne va in giro ad incendiare i mezzi. Quello che particolarmente poi mi sconcerta è notare che chi ha pagato il conto ieri i soci di STEE oggi Monni, sono persone corrette, imprenditori affidabili e laboriosi con anni ed anni di storia di impresa nella nostra comunità. Non ho elementi per affermare che ci sia un'organizzazione dietro, ma se così non fosse sarebbe forse peggio, perchè dovremmo registrare un'imbarbarimento della nostra comunità.


fosforo Gulinelli

fosforo Gulinelli

peria sindaco testina

peria sindaco testina

alessi corona danilo

alessi corona danilo

Incendio monni

Incendio monni

incendio monni campo b

incendio monni campo b