Parliamo con Marco Gulinelli, il funzionario responsabile dei Vigili del Fuoco all'Elba mentre sta tornando da un sopralluogo effettuato a Marina di Campo sul teatro dell'incendio che ha semidistrutto la macchina operatrice della ditta Monni. A Gulinelli restano pochi dubbi sulla natura delle fiamme: "La macchina era stata spenta alle 18.30 di ieri - ci dice - difficile pensare a qualcosa di diverso dall'intervento di qualcuno che ha appiccato il fuoco, trovando, per così dire, una via facilitata, perchè per il lavoro che compie la macchina era intrisa di sostanze grasse" Torna alla mente il recente episodio portoferraiese della STEE a Portoferraio: "A differenza dell'incendio delle Foci - riflette il funzionario - dove chi ha dato fuoco poteva contare di agire in una zona abbastanza distante dalle abitazioni, a Campo in pratica la macchina stazionava sotto i palazzi che si affacciano sul nuovo piazzale, chi l'ha bruciata doveva essere molto determinato, ha corso un alto rischio di essere scoperto sul fatto, ci vuole un bel muso ..." Ci può essere un legame tra i due episodi? "Le indagini saranno seguite dallo stesso soggetto, la Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio, un legame potrebbe essere costituito dal fatto che il titolare il Signor Monni mi pare sia stato tra i primi ad accorrere alle Foci, dando anche una mano per salvare dal fuoco le macchine della STEE che non sono bruciate .. potrebbero avergli fatto pagare quell'aiuto .. ma è solo un'ipotesi". Quello che è certo è che l'impresario portoferraiese ha subito un danno ingente, probabilmente intorno ai 200.000 euro.
fosforo Gulinelli