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Provincia di Livorno ed ESA solidali coi lavoratori dell'igiene ambientale in sciopero

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 gennaio 2006

La Provincia di Livorno "La Giunta sostiene lo sciopero dei sindacati contro la legge delega sulla riforma ambientale Domani, 27 gennaio, le organizzazioni sindacali hanno indetto uno sciopero nazionale del comparto di igiene pubblica, con una manifestazione nazionale a Roma. L'obiettivo dell'iniziativa è contrastare l'approvazione del decreto legislativo di attuazione della legge delega sulla "riforma ambientale" Come Giunta Provinciale diamo il nostro sostegno alla giornata di mobilitazione" Lo ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Rocco Garufo, che ha proseguito sottolineando "la preoccupazione per una riforma che, se approvata, rimetterebbe radicalmente in discussione l'attuale sistema di gestione dei rifiuti, con un indebolimento generale su prevenzione, tutela e controllo dell'ambiente. Le Province - ha aggiunto - sarebbero relegate ad un ruolo marginale, con un forte ridimensionamento della loro funzione di programmazione e del ruolo di controllo. L'impianto previsto dalla legge delega - ha concluso Garufo - apre il settore ad uno spontaneismo fuori da regole certe" Silvia Motrone Le Aziende AAMPS, REA, ASIU e ESA I Presidenti delle aziende AAMPS, REA, ASIU e ESA esprimono la loro condivisione per lo sciopero nazionale di comparto indetto dalle federazioni dei lavoratori di igiene ambientale. In special modo i Presidenti sottolineano di comprendere e appoggiare le motivazioni che, dopo svariate richieste al Governo di allungare i tempi di discussione e approvazione dei decreti attuativi alla legge delega ambientale, hanno spinto il comparto alla decisione di incrociare le braccia. “Si tratta di una Riforma importante, che investe tutti i segmenti della società, dal settore dei rifiuti, al ciclo dell’acqua e alle aziende di bonifica. E’ fondamentale – spiegano – che il Governo fermi l’iter di approvazione dei decreti. Il Parlamento, le istituzioni locali, le forze sociali devono avere più tempo per confrontarsi sui decreti, in modo da creare confronto e partecipazione prima di varare un provvedimento che rimette in discussione l’intera legislazione ambientale del nostro Paese”.


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