L' appuntamento indetto dai gruppi consiliari di minoranza a Portoferraio per sabato pomeriggio, dopo incontri e contatti con partiti, movimenti e associazioni, è l' inizio di un processo che potrà essere importante. Il documento di base predisposto dai consiglieri, per invitare tutti a partecipare a quella che assomiglia molto ad una fase costituente, è molto aperto, riconosce e valorizza il ruolo di comitati e movimenti, afferma la necessità di un laboratorio aperto a tutti. Prendiamolo sul serio, in questo suo implicito affermare il "limite" dei partiti , dei quali sarebbe però un errore pensare di poter fare a meno, così come sarebbe sbagliato anche riconoscere il ruolo di movimenti e comitati che si occupano della città, della "polis" (facendo appunto politica) solo in questa fase di raccolta delle idee. Tutti dobbiamo tirare insieme le fila, del merito e del metodo, perchè siamo tutti minoranze che rappresentano minoranze, indispensabili gli uni agli altri, e conteremo per le idee e l' impegno che sapremo mettere in campo: la scommessa è quella di dimostrare già da ora che saremo capaci (se gli elettori lo vorranno) di governare unitariamente nell' interesse di tutti. Quali i passaggi, allora, convincenti per ognuna delle persone che parteciperanno il 5 aprile? Non vi sono ricette, ma proposte sulle quali confrontarsi: potrebbe esser utile, ad esempio, passare dalla critica alla proposta, predisponendo gruppi di lavoro e di approfondimento sulle questioni del governo locale, in modo da coinvolgere così le persone interessate a prescindere dall'appartenenza o meno a partiti o movimenti: potrebbe così partire un confronto ampio e diffuso con la società civile, ascoltando esigenze e proposte di cui tener conto nella predisposizione del programma(un pò come si è riusciti a fare sul regolamento urbanistico). Non va però rimossa la questione di chi, e sulla base di quali criteri, deciderà candidato/a a sindaco e lista in grado di rappresentare al meglio, nella competizione elettorale, il variegato schieramento di cittadini, associazioni, comitati e partiti che hanno fatto della qualità dello sviluppo e della partecipazione la loro bandiera. Un coordinamento? I garanti proposti da qualcuno? Rinviare ad ottobre la questione arrivandoci dopo aver lavorato davvero sui contenuti? Le primarie? Non saprei, ci sono certamente altre possibilità altrettanto sensate che verrano fuori; l' importante è dare a tutte la stessa dignità e fare come nei Conclave: chiudersi virtualmente dentro a chiave ed uscire solo con delle ipotesi condivise da tutti; obiettivo alla portata, se ognuno cercherà di mettersi - senza furbizie e pregiudizi -anche un pò dal punto di vista degli altri. Diversità come ricchezza insomma, senza dimenticare che sono sempre molte e importanti le questioni che ci uniscono e che soprattutto uniscono i cittadini in cerca di ascolto e rappresentanza onesta; ricordandoci anche come , nei periodi di progresso della storia politica italiana, movimenti e partiti sono andati avanti insieme "contaminandosi" in un intreccio fecondo.
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