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A Sciambere della fantaintervista di Andrea

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 25 gennaio 2006

Mentana: Buonasera, cari telespettatori, e benvenuti a questa speciale tribuna politica con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che ha accettato, forzando la sua naturale ritrosia di questi giorni a presenziare nelle trasmissioni, di sottoporsi a un fuoco di fila di domande dei nostri ospiti giornalisti. Come vedete rappresentano le varie sfaccettature della sinistra: da Vittorio Feltri, dell'estrema, a Giuliano Ferrara, quella più riformista. Berlusconi: Grazie di questa opportunità, Mentana, ma non posso iniziare senza prima dire che in questi cinque anni mai una televisione delle sei nazionali gestite dalla sinistra mi ha invitato, a differenza dei leader dell'Unione. Se non si chiama regime, questo! Mentana: Secondo molti è il contrario: lei ha avuto un controllo sui mezzi d'informazione mai visto al mondo. Berlusconi: Queste sono le solite menzogne della sinistra. Chi può negare che la scalata a giornali come il Financial Times o l'Economist siano state portate dalla finanza rossa, legata a d'Alema e Fassino. E' ovvio che quando una bugia è detta poche volte, non ci crede nessuno, ma quando è ripetuta e amplificata all'infinito diventa certezza. Prenda la panzana della Terra che ruota intorno al Sole. Io ho chiesto personalmente a un bambino che non sa leggere né scrivere cosa ne pensa in proposito, e lui mi ha risposto che il Sole gira intorno alla Terra. Ma quando lo chiedo alla massa istruita si risponde il contrario. E' chiaro che l'istruzione, da sempre in mano alla sinistra, indottrina le persone al falso. La Rosa: Presidente, molti, non solo di sinistra - ma non certo noi, sia chiaro -, dicono che la sua azione di governo è stata deficitaria. Cosa risponde? Berlusconi: Questi sono i soliti insulti che mi rovesciano addosso ogni giorno questi stronzoni, rubastipendio, infami, traditori della patria, al soldo del Kgb. Li ho raccolti tutti in libro, guardi: "Le offese della sinistra da Dante a Rutelli". Ben 1823 pagine, manco "Guerra e pace". La Rosa: Scusi, Dante? Vuol dire Dante Alighieri? Berlusconi: Si capisce. Previti, leggendo la "Divina Commedia", ha scoperto che vi sono pesanti illazioni sulla mia persona da parte di quel bolscevico fiorentino. Ho dato ordine a Castelli di verificare. Ovviamente il guardasigilli ha incaricato ispettori ad hoc per questo (lui la "Divina Commedia" pensava che fosse l'edizione tascabile del Bibbia), e loro hanno scoperto che appaio citato non esplicitamente nell'opera ben venti volte nelle Malebolge e tre nel Flegetonte. Ferrara: Presidente, si prepari, perché stasera le farò domande scomode. Berlusconi: Le volevo solo ricordare, dottor Ferrara, chi è l'editore del Foglio... Ferrara: Ehm... già... dunque... Come ha intenzione di andare avanti sulle grandi, ma che dico grandi, mirabolanti opere? Berlusconi: Come lei ben sa abbiamo terminato in questi ultimi mesi l'autostrada del Sole, i trafori del monte Bianco e del Frejus, abbiamo colmato d'acqua il mare Adriatico, costruito la Mole Antonelliana, tanto per limitarci ai lavori maggiori. Se non siamo riusciti a completarne altre è colpa di amministrazioni locali di sinistra. Per esempio non abbiamo potuto costruire il ponte sullo stretto per l'opposizione dei sindaci comunisti Scilla e Cariddi. Oppure trasferire Venezia sulle Dolomiti, per evitare i problemi d'acqua alta. Ma di sicuro non saranno dei perdigiorno che passano il loro tempo in piazza a fermarci. Vi posso anticipare che la prossima grande opera sarà l'Italia girevole. Monteremo la penisola su un enorme ingranaggio: quando la Lombardia vorrà andare al mare, si ribalta il paese, e alle porte di Sondrio avranno lo Ionio; quando i siciliani vorranno arrivare subito in Svizzera, alè, un bel ribaltamento e davanti Agrigento ecco la frontiera con Chiasso. Questi sono gli impegni concreti della Cdl, mica le chiacchiere astruse del centrosinistra. Feltri: Io non mi farò impressionare come Ferrara, e ci andrò giù duro, come nel mio stile. Parliamo dei suoi guai giudiziari. Come ha intenzione di mettere a posto le toghe rosse? Berlusconi: Grazie per la pungente provocazione. Come vede io le accetto a differenza di Prodi. Riguardo alla domanda dirò che nella prossima legislatura attuerò il sistema che in Inghilterra chiamano sepdkgn uyawre... Mentana: Come, scusi? Berlusconi: Scusate ma non parlo molto bene il pakistano. Tanto ci siamo capiti. Mentana: Per favore un po' di silenzio in studio. Berlusconi: Vedo che anche in questa trasmissione il pubblico è di sinistra applaude solo i miei avversari. Mentana: Guardi che qui non c'è pubblico. Quelli sono cameramen. E non applaudono: si fanno gesti tecnici. Berlusconi: Ahem... sì... Ma saranno sicuramente iscritti a un sindacato comunista... Vespa: Perché la critica anche la Confindustria? A proposito, prenotate in libreria la mia ultima fatica letteraria "Stalin è vivo: lavora a Mediobanca". Berlusconi: E' ovvio. Lei sa sicuramente che Gramsci, consapevole di non poter prendere il potere politico, dette ordine di occupare le cosiddette casematte della cultura. Chi può negare che la Confindustria non sia una di queste? Per decenni gli imprenditori hanno fatto un'economia marxista. Chi pensate che desse lavoro agli operai comunisti, ben sapendo che lo erano, se non gli industriali. E perché questo? Perché erano collusi con i rossi! Se volevano fare un'economia liberista perché non si assumevano nelle fabbriche tra di loro? Feltri: Parliamo di politica estera. A quali bastardi di terroristi andremo a rompere le ossa, adesso? Berlusconi: Adesso che l'Iraq è un paradiso democratico, ritirerò sicuramente i contingenti italiano e americano. Per il futuro vedrò. Vi posso però anticipare in esclusiva che negli ultimi tre anni ho dissuaso il mio amico Giorg Dabliù dallo scatenare guerra rispettivamente a Iran, Siria, Corea del Nord, Cina, Emirati Arabi, Isole Figi, Ohio, Michigan e Lampedusa. Conoscete tutti benissimo infatti il mio decisivo peso nelle scelte del presidente americano. Praticamente non muove dito senza il mio parere. Ferrara: Ma è sicuro di quello che dice? Berlusconi: Dottor Ferrara, stasera ho intenzione di fare una chiacchieratina con mia moglie Veronica a proposito della linea editoriale di un certo giornale... Ferrara: Ah, sì... certo... Dimenticavo che i miei amici della Cia mi parlano spesso un gran bene delle sue alzate d'ingegno. Socci: Presidente, come sono i rapporti con la chiesa? Mi spiego meglio, perché non consegnate direttamente il potere alla Cei? Perché, perché, perché... Berlusconi: Le svelerò una cosa, se mi fa parlare: dopo l'incompreso contratto con gli italiani del 2001, ho intenzione di firmare da Vespa una enciclica, dove si chiederà a Ratzinger di fare uno scambio di poltrone. Lui viene a palazzo Chigi, e io vado a San Pietro. Bello, no? Così non devoneanche chiedere proroghe per la scadenza del mandato! E a Ruini quasi quasi affido la direzione del Foglio, tanto ormai le idee di Ferrara non differiscono dalle sue. Ovviamente il buon Giuliano potrà essere camerlengo della Santa Sede. Ferrara: Grazie presidente, è da quando vivevo a Mosca con mio padre che sognavo un incarico del genere. Vespa: Fantastico! Questa sì che è una notizia! Presidente, deve darmi l'esclusiva. Mi immagino già il titolo del libro: "Dal nuovo miracolo italiano al nuovo miracolo vaticano: intervista esclusiva con il futuro papa Silvio Magno". Fatemi correre in trasmissione: devo preparare il plastico della Cappella Sistina! Feltri: Io invece ho già pronto il titolo di Libero di domani: "Finalmente l'Unto del signore sta nel posto che gli compete". Devo solo chiedere a Oriana Fallaci se mi scrive uno dei suoi tolleranti e misurati editoriali. Mentana: Bene, direi che il nostro presidente è stato messo sulla graticola abbastanza. Lo salutiamo, sperando che se gli andrà male alle elezioni, almeno si ricordi a ogni fine mese che siamo stati buoni dipendenti. Andrea Galassi Se qualcuno ritenesse che la fatica di Andrea eccessivamente lunga pensi a quanto più sintetico e divertente è questo Silvio fasullo rispetto alle ammorbanti quotidiane performance di quello vero.


Berlusconi maschera berluscaz

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