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Controcopertina: Se bocciamo anche l'eolico dove andremo a finire?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 25 gennaio 2006

Salve, Siamo Daniele Mazzei e Vera Papp, leggendo l’articolo "La Regione boccia il progetto preliminare di parco eolico sul Monte Tambone" pubblicato sull’edizione del 24 gennaio di Elbareport siamo rimasti spiacevolmente stupiti dall’entusiasmo con cui si raccontava la bocciatura del primo progetto elbano di produzione energetica mediante l’utilizzo dell’eolico. Ci piacerebbe pertanto capire come al giorno d’oggi, alla luce della crisi energetica dilagante sia nel nostro paese che nel mondo intero, si possa continuare a porre veti a progetti di questo tipo sostenendo le più varie argomentazioni. Ogni giorno i telegiornali ci raccontano di come ormai il petrolio, il metano e i loro derivati influenzino da tempo l’economia, lo sviluppo e la salute dell’intera popolazione mondiale. Siamo tutti d’accordo quando si parla dell’aria ormai irrespirabile delle nostre città, del disagio creato dalle targhe alterne, delle bollette di elettricità e gas italiane che sono tra le più care d’Europa e tutti siamo del parere che si debba trovare al più presto una soluzione. E’ chiaro però come in Italia questa soluzione non esista. Non vogliamo il nucleare però il 18% del fabbisogno nazionale è prodotto dai reattori francesi da cui acquistiamo ogni giorno migliaia di Kilowatt a prezzo d’oro, non permettiamo che si possano costruire campi eolici sulle isole in quanto punti di passaggio fondamentale delle rotte migratorie di svariate specie di uccelli; però ci dimentichiamo che centrali termoelettriche come quella di Piombino immettono nella nostra atmosfera migliaia di metri cubi di anidride carbonica e agenti inquinanti, che con i loro sistemi di raffreddamento scaricano in mare acqua calda capace di modificare l’habitat marino, e non ci vergogniamo ad avere i nostri salotti invernali a temperature che sfiorano i 23-24 °C tenendo le nostre caldaie a gas o gasolio a regimi impensabili. A nostro parere è giunto il momento di farsi tutti un esame di coscienza e iniziare a stabilire delle prerogative. Non possiamo rilegare il problema energetico all’ultimo posto, il problema c’è e deve essere affrontato immediatamente. D'altronde sappiamo tutti come funziona in questi casi: per il bene di tutti qualcuno dovrà pur adeguarsi. Facciamo sì che si possa respirare un aria più sana, pagare meno le nostre bollette e chiediamo gentilmente ai volatili di spostarsi un pochino più in là. Oppure possiamo anche lasciare i volatili a passeggio sul monte Tambone e iniziare a girare per le nostre strade con le mascherine come il popolo cinese. Sappiamo di essere stati un po’ catastrofici ma arriverà un giorno in cui sarà troppo tardi per pensare, e rimpiangeremo di non aver ancora agito. Chissà se ci aiuteranno gli amici del monte Tambone? Ciao e Grazie Daniele e Vera Carissimi L'articolo a cui vi riferite, pubblicato in tutta evidenza da Elbareport portava in calce la firma del WWF ed esplicitava il punto di vista di quella associazione. Anche oggi il WWF invia una nota dedicata alla vicenda che (come di costume) riportiamo per intero e senza commento. Per dire che i due pezzi possono dirsi quindi rappresentativo di quello che pensa in argomento alcuno dei (liberi) membri di questa redazione. Personalmente preciso di non condividere affatto l'entusiasmo per quella bocciatura e di avere sull'eolico (all'Elba ed in altri siti) convinzioni diverse, molto più vicine a quelle che esprimete che a quelle palesate dal WWF. Credo che il vivere ci ponga continuamente di fronte ai conti profitti e perdite ambientali che devono essere fatti con la necessaria freddezza e senza irrazionali fondamentalismi. Sulla gravità del danno estetico e paesaggistico che creerebbero i generatori eolici c'è assai da discettare, io penso che in questo paese si faccia abbondantemente di peggio per realizzare cose che bruciano energia in luogo di produrne; sull'impatto ambientale vorrei mi fossero mostrate delle cifre relative agli effettivi danni subiti dalle popolazioni dei migratori. Mi dispiace pure per la sorte delle tortore che di tanto in tanto cattura quella incorreggibile sanguinaria della mia gatta Zippamilla che trovo già defunte, ma sono così cinico che accetterei la dipartita di qualche colombo, se mi facesse viaggiare una bomba ambientale come una petroliera in meno all'anno sottocosta, se contribuisse nel bilancio globale a pulire anche da un grammo di polvere i polmoni di un bimbo in una città lontana. A braccio mi viene da aggiungere, che per quanto penso, anche il piano dell'eolico in un territorio come l'Elba dovrebbe essere considerato un fatto di pertinenza di tutta la sua comunità, alla quale dovrebbero essere spiegati profitti (alti) e le perdite (a mio parere trascurabili) e coinvolta nella scelta della dislocazione degli impianti di produzione (dal mio irrilevante punto di vista: meglio di grandi dimensioni ma pochi che piccoli e disseminati ovunque). Ovviamente non pretendo di convincere nessuno ma, pensando a questa carica lancia in resta degli amici del WWF contro i generatori eolici, mi viene per analogia in mente la carica di Don Quichote contro i mulini a vento, anche quelli erano generatori di energia buona e pulita per macinare il grano, anche Don Quichote che li pensava dei malefici giganti era un bravo ragazzo (un po' svitato) che credeva di agire a fin di bene. In ultimo una risposta secca alla vostra domanda "Se bocciamo anche l'eolico dove andremo a finire?": a dare un argomento in più ai nostalgici dell'atomo.


eolico 1

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