Egregio direttore, non so se Lei ha letto sul blog di Tele Elba la nota di tale Empirico che intravede dietro le nostre parole in libertà uno ”stucchevole, e un po' spudorato, il gioco delle parti messo su da questi rapaci (un po' spelacchiati) della nidiata rosso-verde”. Che poi saremmo noi Tiri Fissi, il Suo Giornale, l’incolpevole Green report e a quanto pare l’altrettanto estranea Legambiente, ormai vera ossessione del qualunquismo elbano di destra (e a volte anche di sinistra). Questo fatto della nidiata ci piace, visto la nostra non più pulcinesca età, ma il fatto degli spelacchiati ci perplime: guardando e conoscendo alcuni dei figuri oggetto del compulsivo sfogo di Empirico, non ravvedo spelature, tinture, parrucchini e riporti, forse l’amico del giornalista telelbista ha sbagliato redazione, forse altre frequentazioni lo hanno tradito. Giudizio non molto empirico per uno che si chiama Empirico: almeno poteva confrontare le chieriche e misurarne le piazze libere da autentica copertura pilifera. Ma il collega si riferisce così al Suo giornale (e forse anche a Greenreport): “Ora, a diferenza di Teletirreno, che qualche sforzo, lo fa, la testata in questione è per nove decimi costruita su comunicati pubblicati pari pari (per comodità, non certo per rispetto), e l'unico elemento di originalità che presente è il corsivo "umoralista", che unito ad un'attività manipolatoria su titoli e immagini e brevi commenti, configura la testata stessa, nonostante le pompose autodefinizioni, come un semplice blog, o come uno strumento di persuasione piu che di informazione (una specie di "Foglio" ferraresco locale, ma meno onesto intellettualmente, e molto meno elegante)”. Ci sembra un po’ confuso: uno scrive sotto mentite spoglie su un blog per accusare un giornale di essere un blog! Una surreale capriola comportamentale, un carpiato nel mare infinito dell’incoerenza, un tuffo nella svergognatezza più sublime. Quest’uomo è un eroe dell’incoerenza, ne ha fatto una virtù ed ha scelto addirittura un nome d’arte fuorviante, il tutto ci pare così sconfinatamene incongruo da diventare sublime, come tutto il suo pensamento. Se avesse il coraggio di inviarci una fotografia la metteremmo tra quella di Gabriel Garcia Marquez e Manuel Scorza, questo è puro realismo magico è sudamerica, altro che Empirico siamo a Garabombo l’invisibile, a questo non gli fanno nulla nemmeno le sassate. Bella poi la vomitata di bile su Elbareport e consorteria: "ora non si monti la testa e non faccia la rota come i tacchini" ma noi ricordiamo di aver letto sul Suo giornale interventi di docenti universitari, di prestigiosi giornalisti di altre testate, interviste ad onorevoli e disonorevoli, inchieste che hanno fatto epoca e rumore, riprese da giornali di tutta Italia e parte dell’estero, Lei stesso viene intervistato a destra e manca e citato perfino su quei miserabili blog di carta che si chiamano Corriere della Sera, La Repubblica, L’Unità e financo sul Giornale del Fratello dell’Unto dal Signore. Non parliamo di Greenreport che in meno di un mese ha intervistato Valentino Parlato, Realacci, Martini, Matteoli… e poi filosofi, giudici, assessori regionali e provinciali, presidenti di Consorzi Nazionali, di grandi aziende pubbliche e private, Masanielli dei Comitati e ambientalisti… Poi arriva empirico e gli piglia un blog! Ma Empirico si incazza soprattutto perché abbiamo detto che Teleelba copierebbe da Lei e da Greenreport e ci accusa di dire cose inesatte, ad esempio sull’intervista all’incolpevole Giannullo che avrebbe invece avuto ben visibile il bollino made in Greenreport. L’esperto di diritti d’autore dice anche che se una cosa è pubblicata è di tutti, “e può essere ripresa a proprio piacimento, salvo fattispecie previste dal codice penale”. Ci pare che questo cozzi con la proprietà intellettuale delle opere (come ha detto proprio oggi Papa Benedetto XVI: quel che scrivo è mio e dovete chiedere il permesso per usarlo, anche se mi rivolgo a un miliarduccio di credenti), ma anche se questo non fosse vero ci chiediamo comunque come un giornalista possa, invece di farsela per conto suo, prendere una intervista pari pari, comprese le domande fatte da un altro giornalista, e metterla sul suo giornale. Pari pari eh, non una citazione, un florilegio, uno spizzico, ua battuta… proprio pari pari. Oltre al “proprio piacimento” ci sarebbe anche una cosa che si chiama deontologia professionale. Capiamo che così uno non deve fare fatica, ma è troppa poca fatica, soprattutto se la giustificazione di questa concezione oziosa del giornalismo viene da chi è probabilmente convinto che la sinistra difenda i vagabondi e ne sia in gran parte composta. La difesa degli sfaccendati, dei poeti, dei mattarelli e dei disertori lasciatela a noi, non cercherete mica di rubarci anche questo divertimento?! Ma l Empirico amico del giornalista non si ferma più, svolazza come un piccione in una stanza, sbatte frenetico contro i vetri troppo trasparenti ed afferma apodittico e sgomento: “ormai non si capisce più chi fa il giornalista, chi l'investigatore, chi il politico, etc, LA BECCATINA un pò acida fa nascere il sospetto che sull'agenzia in questione siano di proposito dirottati in esclusiva tutti gli interventi e le note di Legambiente, che infatti e non compaiono più su Tenews (salvo quelle su iniziative che abbisognano di promozione, che a questo punto fareste bene ad ignorare). Ma in fondo fate bene voi, che ve ne fregate. Dopotutto queste preoccupate e poco leali attenzioni che la NOTA LOBBY vi riserva fin dalla vostra nascita altro non sono che involontari complimenti”. Si proprio complimenti, e alla grazia del menefreghismo. Difficilmente abbiamo assistito ad uno smutandamento in diretta, ad una messa in mostra di tutte le vergogne per un solo smollamento di elastico: Empirico è così indifferente ed estraneo alla sua TV del cuore che si è messo addirittura contare e controllare i comunicati di Legambiente, a vedere cosa manda e cosa no a Teleelba (chissà come lo sa?), come gli scarsi di spirito ha preso sul serio una battuta, poi ci ha costruito sopra una teoria complottistica, una massoneria verde-rossa, una Cia con le bandiere gialle. Ma non sa proprio come passare il tempo? E il fegato come sta? TIRO FISSO Caro Tiro Fisso Sono in barchetta: se le do ragione dicono che faccio il tacchino, se le do torto dicono che siamo d'accordo e che è un teatrino, diciamo che la ringrazio per la precisazione sullo spelacchiato che mi è parsa molto pertinente. Ripeto qui comunque che io non credo proprio alle "esclusive", alle filosofie del "buco", dell'avere qualcosa che gli altri giornali non hanno. Credo anzi sarebbe meglio che i giornalisti collaborassero di più scambiandosi anche le notizie, e si misurassero sulla capacità di raccontare meglio la stessa notizia a sintetizzarla o approfondirla, a tutto vantaggio dei lettori; è un mio vecchio chiodo fisso. Per quanto mi riguarda tutto quello che pubblichiamo di originale rimane nostro (eh sì, siamo seri) ma utilizzabile da chiunque nei termini di legge (ad es. citando la fonte e non solo perchè le prescrizioni sono anche altre). Ma è un discorso serio da farsi tra persone serie, quindi gli sproloqui empirici non ci azzeccano proprio. Riprendo allegramente allora dicendo che le invidio la prorompente vitalità e l'energia che ha posto nella sistematica demolizione di un povero "ombuto" a cui al massimo avrei dedicato una presa di culo (perchè niente fa incazzare quelli che si credono dei padreterni come il non prenderli sul serio). Sapesse quanti ne ho visti, nella mia ormai non breve vita, atteggiarsi ad alti censori, a giudici di tutto e di tutti, e prima di ogni cosa del lavoro altrui, per nascondere le proprie paure, il proprio intimo sentirsi delle scorreggine. Termino allora con lo stesso appello evangelico della volta scorsa: "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno" con un corollario "e figuriamoci poi se sanno quello che scrivono!" Le formulo un saluto da estendere anche agli altri Tiri Fissi.
Mirino