Da “Elbareport”: -venerdì 30 dicembre: sviluppi del “caso Rosi” colto in flagranza di reato mentre stava appiccando il fuoco in località Monumento. Tre avvisi di garanzia -sabato 31 dicembre: dalle indagini in una inchiesta sull’usura è emerso che alcune delle sessanta case confiscate a Mick Fedele, presunto capo di una organizzazione criminale dedita all’usura, alle rapine, allo spaccio, si trovano all’Elba -Lunedì 2 gennaio: un incendio sicuramente doloso, ha distrutto il parco macchine della Ditta STEE di Portoferraio. Queste sono le ultime notizie dal territorio. Si potrebbe andare a ritroso di un anno o di due, aggiungere a queste altre belle vicende. Si potrebbe compilare un catalogo di tutto quello che è successo e leggerlo attentamente. Dopo abbiamo due strade: -si può continuare a minimizzare e a far finta che il problema non esiste. Si può continuare a insorgere per l’elbanità offesa e a prendersela con la Magistratura e le Forze dell’Ordine. Si può continuare a sostenere che c’è un complotto contro gli elbani, interessi economici scatenati. Ci si può far scudo di istanze riformiste moderate e inseguire in realtà prospettive di conservare l’esistente. E poi non FARE NULLA per cambiare le cose, PROPRIO NULLA. - oppure si può avviare una riflessione seria che sia di tutti, ma soprattutto dei politici, di coloro che si sono candidati a risolvere i problemi di questa isola. E’ veramente tempo che si capisca che quello sta accadando ci mette tutti in discussione, ci mette di fronte alle nostre responsabilità presenti e future.
tramonto elba Procchio Capanne