Assemblea dei soci della Compagnia Aerea Elbafly Con una perdita inferiore alle previsioni del piano industriale la compagnia aerea locale pensa già al 2006 Furio: “ Un nuovo C.d.a. che sia espressione di una compagine sociale che conta ormai 120 soci.” Elbafly, la compagnia aerea dell’Isola d’Elba, chiama a raccolta i soci mercoledì 14 dicembre alle ore 9.30 presso l’APT in assemblea ordinaria dopo la prima stagione di operatività: 1.200 passeggeri trasportati, circa 200 ore di volo, 120 soci, 170.000 euro di capitale sociale e un passivo di oltre 20.000 euro inferiore alle attese. Con questi dati il consiglio di amministrazione si presenta in assemblea. Perché quindi il C.d.A. è dimissionario? “La cooperativa è passata, negli ultimi periodi, da 20 ad oltre 120 soci” spiega il presidente Maurizio Furio ”le dimissioni si sono rese necessarie affinché il nuovo C.d.A. possa essere maggiormente rappresentativo della nuova realtà della cooperativa; inoltre” prosegue Furio” è necessaria una capacità operativa maggiore per il C.d.A. che si troverà impegnato non solo nel mantenimento delle rotte effettuate nel 2005, ma ad ampliare l’offerta con altri scali del centro nord e a stipulare importanti accordi con vettori internazionali”. Oltre alla conferma dei voli da Bergamo, Milano e Pisa, anche Bologna potrebbe inserirsi tra i collegamenti della compagnia di bandiera elbana. Migliorare i dati del trasportato e quelli di bilancio sarà quindi il compito del nuovo C.d.A., che dovrà, in modo particolare, stimolare l’interesse per la Compagnia da parte degli enti pubblici e degli operatori economici locali che, nella maggior parte dei casi, hanno preferito sostenere per “linee esterne” la cooperativa piuttosto che entrare nella compagine sociale. “E’ necessario” riprende Furio” un maggiore coinvolgimento di tutte le realtà del territorio elbano non solo per dotare la cooperativa dei capitali necessari, ma per rendere maggiormente evidenti i benefici che l’isola e gli operatori economici possono trarre dalla presenza di una compagnia aerea locale e di uno scalo aeroportuale funzionante.” Infatti Elbafly, con la sua attività, ha riconosciuto allo scalo elbano oltre 23 mila euro di handling, un contributo non marginale per l’attività aeroportuale. Inoltre lo staff della compagnia conta tre dipendenti stagionali ed uno annuale. Elbafly in sostanza, non solo ha dotato l’isola di un servizio importante, ma oltre il 30% delle uscite di bilancio (la voce predominante è quella per l’affitto dell’aeromobile) ha interessato attività economiche elbane. I soci sono quindi chiamati ad eleggere un Consiglio di Amministrazione che avrà come obiettivi principali la ricostituzione del capitale sociale – anche se l’avanzo di cassa e i nuovi impegni di versamento dei soci più significativi sono già stati raccolti -, proseguire e incentivare le attività di marketing in particolare in collaborazione con gli enti e le categorie economiche e sviluppare maggiormente la comunicazione sul territorio, con la finalità di rendere la compagnia sempre più elbana. E’ per questo che il maggior coinvolgimento dei soci nelle molteplici attività della cooperativa è auspicabile e doveroso: in particolare questi dovranno svolgere una preziosa opera di promozione e coinvolgimento di nuovi soggetti. Tutto questo nell’attesa e nella speranza che anche l’Elba possa godere presto delle agevolazioni previste dalla cosiddetta legge per la “continuità territoriale” che cambierebbe drasticamente le prospettive sia della cooperativa, sia del trasporto aereo all’Elba. “E’ anche vero però – aggiunge Furio – che, come documentato da “Il sole 24 ore” nelle settimane scorse, in altre località si è comunque aggirato il problema delle scarse risorse o della mancata approvazione della legge sulla “continuità territoriale”, grazie ad accordi tra Enti Locali e società aeroportuali che, a fronte di finanziamenti destinati alla promozione della località, hanno destinato parte del beneficio a favore della compagnia aerea che svolge il servizio, esonerandola dall’handling o, in certi casi, addirittura sovvenzionandola con un bonus per ogni passeggero trasportato. Il nostro è l’unico caso in Italia nel quale, invece di sovvenzionare il vettore perché trasporti i turisti verso la località, questo viene utilizzato per ripianare i bilanci dello scalo. Va altresì riconosciuto che l’atteggiamento degli Enti Locali nei confronti del problema è sicuramente cambiato in meglio e questo certamente grazie alla fattiva opera di coordinamento svolta dalla Comunità Montana che ha affrontato con decisione sia il problema della temuta chiusura dello scalo, sia del sostegno ad Elbafly, sancito infine nell’Assemblea di settembre con la quale ha deliberato di aderire ad Elbafly, seguita dopo un mese dalla Provincia di Livorno, sottoscrivendone le azioni anche se, per ora, in quantità simbolica”.
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