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Ci sarà ancora l'acqua ad agosto?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 01 agosto 2006

L'eccezionale andamento climatico della corrente stagione e la contemporanea presenza nell'Isola di molti turisti, mi inducono a formulare, riguardo al servizio idrico elbano, supposizioni tutt'altro che avventate. Da un lato mi sento di affermare che, pur essendo ancora da trascorrere gran parte della corrente stagione estiva durante la quale può ancora succedere di tutto, L'ASA ha compiuto un vero miracolo nel riuscire a fronteggiare, sia pur con le piccole deficienze che si riscontrano qua e là, una richiesta idrica elevata come quella delle utime settimane. E' in corso una siccità del tutto eccezionale e, ciononostante, detto Ente è riuscito finora ad evitare sia il ricorso al trasporto d'acqua dal continente con le bettoline sia al rifornimento a turni alterni di infausta memoria. Da questo punto di vista va dato atto di un risultato, a mio modo di vedere, strepitoso. Al tempo stesso traggo conclusioni ancora peggiori di quelle cui sarei arrivato in presenza dei citati, e di per sé gravi, provvedimenti. Occorre rilevare come, data la grande siccità di cui si è detto e data la sua elevata persistenza nel tempo, non si possa escludere che le fonti correntemente alimentate dalle acque di pioggia quali sono i pozzi nelle falde superficiali o le sorgenti degli acquedotti, abbiano subito un calo di portata così rilevante da mettere il servizio idrico elbano in una crisi ben più grave di quella che si stà registrando. Il fatto che ciò non sia ancora avvenuto o che sia avvenuto in forma leggera fa dedurre che l'Ente Gestore degli acquedotti ha fatto ricorso ad interventi straordinari. Poichè nessuna delle preventivate opere risolutive del problema idrico elbano è stata portata a termine non essendosi costruiti i bacini di Pomonte e Patresi, né installato impianti di desalinizzazione dell'acqua salata né infine provveduto al rifacimento delle condotte colabrodo onde ricuperare i volumi d'acqua che si disperdono nel sottosiolo, si arriva alla conclusione che si è fatto ricorso alle risorse idriche non rinnovabili rappresentate dalle riserve profonde immagazzinate da tempo immemorabile nel sottosuolo del bacino del fiume Cornia. Ora intaccare queste riserve, che come etto sono molto difficilmente rinnovabili, presenta gravi pericoli, primo tra tutti quello legato all'abbassamenti del suolo. Non sarà inutile ricordare come nel passato gli emungimenti d'acqua di questo tipo abbiano creato le condizioni per l'attivazione di un fenomeno di subsidenza con tassi di abbassamento del suolo localmente pari a ben 4 cm/anno. Al riguardo ciò che mi sconcerta è l'inerzia delle Associazioni e degli Enti di tutela del territorio di solito così pronte nel reagire di fronte a qualunque iniziativa che abbia anche a toccare minimamente l'ambiente ma che attualmente non stanno preoccupandosi per nulla di un'evenienza del genere. Occorre ancora rilevare come la soluzione vera del problema idrico dell'Isola d'Elba non possa essere altro che quella concernente la raccolta ed immagazzinamento in grandi serbatoi dell'acqua piovana che, fuori stagione, all'Elba è tanto abbondante da provocare addirittura danni per allagamento di ampie zone. Nessun altro provvedimento è altrettanto sicuro di questo, né garantisce in egual misura il territorio dai danni di ogni tipo ivi compresi quelli provocati dall'attingimento alle riserve profonde di origine geologica di cui si è detto. Quando però il sottoscritto ha avanzato, in tal senso, una proposta approvata da molti tecnici e specialisti di servizi idrici, dette associazioni ambientalistiche, che ora se ne stanno buone buone, hanno protestato vivamente per lo scempio che, a loro dire, il mio serbatoio sotterraneo il cui progetto di massima è visibile su http://altratecnica.3000.it , avrebbe provocato. Si tratta del classico comportamento di chi si preoccupa della pagliuzza nell'occhio altrui ma che non vede la trave del proprio. Ora non resta che aspettare l'evidenza dei fatti. Quando sarà conclusa la stagione estiva si potranno tirare le somme ed avere le opportune conferme sullo stato dei luoghi e sull'avvenuto o mancato soddisfacimento dei bisogni idrici. Manca però ancora tutto il mese di agosto, durante il quale, come detto, può ancora succedere di tutto e le conclusioni finali essere totalmente diverse.


Pioggia e neve

Pioggia e neve