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A Sciambere della cenciata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 17 novembre 2005

Questa volta ha davvero sbroccato (ha cessato del tutto di essere compos sui) dovevamo accorgercene perchè il crescendo di puttanate cominciava ad essere sinfonico: "darò la casa a tutti! no, mi sono sbagliato ... darò la casa a tutti gli sfrattati anzi gliela regalo proprio..", era prevedibile l'approdo mistico .. e lui alla fine ce l'ha fatta a liberarsi, a dire cosa pensava di sé medesimo senza pudori: "Mi sciento un Scianto". ha detto, trasformando di punto in bianco lo stuolo di leccaculo di cui ama contornarsi in massa di fedeli osannantim,. Continuiamo a pensare che solo una cosa avrebbe potuto salvarlo da questa invereconda deriva finale, se avesse vissuto per qualche anno su quest'isola rustica avrebbe avuto modo do correggere lo spropositato ego da mezzasega inacidita che lo ha portato a voler primeggiare a qualunque costo. Fosse stato per un po' di tempo qui, prima di mollarsi a dire certe cose, si sarebbe almeno guardato dietro le spalle, e si sarebbe ingobbito aspettandosi una scarica di "patte nel topezzo" o la "cenciata" (arte particata dal mitico Sergio Mazzei, babbo della Rossa, consistente nel bersagliare, come atto di estremo dileggio, un rompicoglioni con uno straccio da pulizie ben zuppo d'acqua). Invece è rimasto su nelle crucche padanie dove sono tutti seri, presi dal lavoro e non hanno tempo per tirare le cenciate, e ormai non c'è più cura. Cosa arriverà ancora a fare nel tentativo di attirare su di sé attenzione non si sa. Potrebbe anche andare allo stadio ed attendere che una telecamera lo inquadri per aprire l'impermeabile e mostrare il pipo inverecondo (o la testa pelata di Galliani, che fa lo stesso)