Alla conferenza di Pechino BIREC 2006 una proposta delle associazioni indirizzata ai governi “I governi riconoscano le energie rinnovabili e il risparmio energetico come le fonti d’energia più importanti del ventunesimo secolo”. E’ questo uno dei primi punti inseriti nel documento redatto da ben 87 organizzazioni non governative provenienti da tutto il mondo, presentato oggi alla BIREC 2006. La Conferenza Internazionale sulle Energie Rinnovabili, organizzata dall’Onu, Unione Europea, Governo Cinese e Governo Tedesco, prende il via oggi a Pechino per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle possibilità di sviluppo delle energie rinnovabili nel mondo. “La redazione di questo documento alla vigilia della Conferenza - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente presente a Pechino con una delegazione dell’associazione ambientalista – ha permesso una condivisione straordinaria di saperi ed esperienze tra le ONG e l’assoluto accordo su quali siano i punti fondamentali da portare avanti nello sviluppo delle fonti d’energia alternativa. Le energie rinnovabili – continua Ferrante – sono in grado non solo di ridurre i pericolosi cambiamenti climatici e l’inquinamento anche su scala locale, ma possono creare nuova occupazione, generare reddito e aumentare la sicurezza nell’approvvigionamento energetico riducendo la necessità di importazione di energia”. Ma nel documento si fa direttamente riferimento anche alla responsabilità dei governi nelle scelte di politica energetica: I governi hanno la responsabilità di assicurare un rapido sviluppo sul mercato delle fonti rinnovabili sia nelle aree rurali che nelle aree urbane mettendo in campo concrete politiche di promozione e incentivazione; è necessario fissare obiettivi ambiziosi e legalmente stringenti, collegandoli alle legislazioni nazionali, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, e i meccanismi adeguati per il raggiungimento degli obiettivi fissati;- tali obiettivi devono essere più alti di quelli attuali;devono essere eliminati tutti i sussidi, anche quelli nascosti, destinati alle fonti fossili e al nucleare. “Le istituzioni finanziarie internazionali, come ad esempio la Banca Mondiale – aggiunge Ferrante - attualmente non hanno sviluppato gli strumenti necessari per promuovere le energie rinnovabili e anzi la stragrande maggioranza degli investimenti supportano progetti che fanno ricorso a fonti fossili. E’ necessario dunque – conclude Ferrante - rafforzare le esperienze e promuoverne di nuove soprattutto nei paesi in via di sviluppo per far crescere le energie rinnovabili, combattere la povertà e garantire l’accesso all’energia a milioni di persone che oggi ne sono sprovviste”.