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Voglia di primarie

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 20 ottobre 2005

Il successo delle elezioni primarie in termini di partecipazione popolare è motivo di giusta soddisfazione per lo schieramento politico di centrosinistra e per tutti coloro che idealmente vi si riconoscono. Suonano pertanto vuoti e strumentali i giudizi di avvelenata ironia della parte avversa con il suo tentativo di minimizzare un episodio di democrazia e di civile coinvolgimento, che segna in positivo la storia del nostro Paese. Eppure alla vigilia della consultazione non mancavano le Cassandre, i dubbi di coloro che mal volentieri tollerano che sia il popolo a suggerire indirizzi, scelte di governo, in luogo delle decisioni lontane e fumose che troppo spesso sono emerse, ed emergono, nelle segreterie dei partiti. Se tra la gente comune e la sua classe dirigente si è stabilita col tempo una lontananza, una deprecabile discontinuità, il tutto è certamente da ascrivere al fatto che la classe politica si è troppo spesso chiusa in sé stessa, quasi in un ambito privilegiato, dimenticando il richiamo delle origini popolari che legittimano la sua insostituibile funzione. Chiusa nelle sua torre di avorio è troppo spesso divenuta autoreferenziale. Ecco quindi dove sta il vero significato della recente e insolita consultazione elettorale. Si è chiamato il popolo a esprimersi sulle decisioni da adottare, sollecitando una partecipazione che non è mancata e che si è verificata al di là di ogni possibile previsione, forse segnando la via per un modo diverso, più consono all’ideale della democrazia, di convivenza sociale e ideologica. Sono considerazioni, queste, dettate dal compiacimento per il successo di una iniziativa politica che non potrà non produrre effetti positivi e unificanti nell’area del centrosinistra, una iniziativa suscettibile di diffondere e legittimare, come metodo, il ricorso ad una consultazione primaria, ogni qual volta le circostanze lo richiedano. Viene allora alla mente una modesta circostanza. E’ il ricordo del fallito tentativo di ricorrere alle primarie, per individuare il candidato di centrosinistra a Rio Elba, come chiedevano numerosi elettori nella quasi totalità di sinistra e centrosinistra. Il tentativo allora fallì, non ebbe riscontro positivo per la nota ostilità di una classe politica che non desiderava intromissioni in scelte elaborate nel chiuso delle segreterie. Riguardato con quasi degnazione,quel tentativo non ebbe il seguito desiderato e si concretizzò in una lista alternativa nell’ambito del centrosinistra, che pareggiò i consensi degli elettori. Una divisione, quindi, che poteva essere evitata e che induce al rammarico, oggi, in presenza dei tanti apprezzamenti che ricadono sulle elezioni primarie, come strumento di vita democratica, a cui ricorrere per calare le scelte nel vivo del tessuto sociale.


rio elba panorama dal volterraio

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