Una lunga lista di indagati tra i quali alcuni eccellenti: primi i politici con membri della vecchia giunta capoliverese, a partire dall'ex-Sindaco Ruggero Barbetti (oggi Commissario Straordinario del PNAT) il suo Vice Claudio Della Lucia e l'ex Assessore Andrea Gelsi, con Carlo Cardelli, diventato successivanente vice-sindaco della giunta in carica. Poi i tecnici comunali Carlo Alberto Ridi e Federica Messina, Giovanni Fratini nella sua veste di Segretario comunale, e gli imprenditori Paolo Salvadori e Marco Rodriguez rispettivamente presidente e progettista delle cooperative Casabella e La Colombaia, Armando Vanni e Ciro paradisi Presidente e Procuratore legale del Consorzio Etruria, Roberto Lasi incaricato dal Comune Capoliverese della stesura del Peep. La Guardia di Finanza dell'Isola d'Elba, dopo avere svolto a suo tempo la prima tranche delle relative indagini, sta consegnando in queste ore gli avvisi di garanzia emessi dal P.M. Gianfranco Petralia della Procura di Livorno in relazione a vicende della edificazione di 62 appartamenti ripartiti in due interventi di "Edilizia Economica e Popolare" (le virgolette si vedrà sono d'obbligo) realizzati nella frazione balneare capoliverese di Lacona ed in località "Il Pino" a ridosso del centro storico Capoliverese. Nel caso di Lacona si fa un po' fatica ad identificare come area destinata all'edilizia per chi deve forzatamente ricorrere al sostegno pubblico quella che ci si para davanti. Ciò non tanto per la evidente qualità degli immobili e la cura delle adiacenze quanto per gli infissi sprangati nel maggior numero di appartamenti. Quelle sono evidentemente case al mare di qualcuno che ci abita solo molto part-time,il mare poi è a due passi. Case al mare dunque nell'Elba esclusiva e per di più a prezzi stracciati per qualcuno 1500 euro il mq circa, è quello che emerge da una lunga intervista rilasciata da uno degli indagati Paolo Salvadori ai colleghi del Tirreno. Le cose a parere degli inquirenti sarebbero andate più o meno in questo modo: alle due cooperative sarebbero state rilasciati dal comune permessi di edificazione che non erano loro dovuti per diversi ordini di ragioni: in primo luogo le cooperative non detevano ancora la proprietà dei terreni all'atto del rilascio della licenza come prevede la legge, poi perchè l'assegnazione delle aree era stata effettuata in forma diretta senza bandire una gara alla quale avrebbero potuto partecipare ialtri soggetti, in ultimo perchè chi aveva rilasciato la concessione non aveva verificato se i successivi assegnatari avessero le caratteristiche (limite di reddito, residenza nel Comune ed iscrizione alla cooperativa) Una vicenda molto complessa quindi per effetto della quale sono stati ipotizzati dal P.M. atti illegittimi e di conseguanza reati diversificati da persona a persona, anche se a tutti gli amministratori e tecnici del Comune Capoliverese (all'epoca dei fatti) si andrebbe a contestare l'abuso d'ufficio ed ai beneficiari e tecnici esterni il concorso in tale reato per i più emerge anche l'accusa di falso. Ci sono inoltre altri fatti contestati ai singoli protagonisti. All'ex Assessore Gelsi si fa carico di non aver seguito la corretta procedura nel consentire che l'insediamento del Pino passasse da 26 a 32 appartamenti, che quattro di questi fossero sotto gli standard fissati dalle norme vigenti (4 appartamenti di dimensioni inferiori ai 45 mq). Sempre a carico di Gelsi si rilevava la mancata astensione all'atto del rilascio della autorizzazione per "Il Pino" tenuto conto che sua madre era proprietaria di una parte dell'area dal Peep. Invece l'ing. Lasi, progettista esterno per conto del comune degli insediamenti Peep, sarebbe diventato senza i requisiti assegnatario di uno degli appartamenti. In una posizione particolare si sente Giovanni Fratini, coinvolto nella vicenda solo in qualità di rogante di una delle assegnazioni, ma che ha espresso il convincimento di poterne molto tranquillamente uscire a breve.
Peep Lacona 1
Peep Lacona 2
Peep lacona 3