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"Sorella Acqua" parla del successo nella gestione idrica del Giglio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 29 settembre 2005

Ecco un‘altra bella notizia. Anche il Giglio come l’Elba ha superato dopo anni – senza gravi inconvenienti e senza ricorrere alle bettoline – la storica sete estiva. Forse aiutata dalle condizioni climatiche e dalle minori presenze. Comunque su questi argomenti mi permetto due semplici considerazioni che dovrebbero insegnare qualcosa. Una di carattere globale e una più locale. Globale: a)Anche dalle nostre parti le bizzarrie del clima ed i violenti acquazzoni, che una volta mi caratterizzavano nelle zone sub- tropicali, sono una realtà. Su questa realtà, gli Umani tutti, ma in particolare quelli “industriali“ possono tentare di incidere, non peggiorando la situazione, contenendo le emissioni di gas serra e spengendo la macchina – anche se è a gasolio- quando si fermano a parlare per pochi minuti con un amico. Locale: b) Incrementare il turismo di qualità “ecologica “, rispetto a quello di quantità “ mordi e fuggi “ , non è proprio una strategia “ economicamente “ sbagliata. Il risultato del Giglio è merito “culturale e tecnico “, di una attenta gestione delle risorse e degli interventi realizzati sulla rete di distribuzione. Frutto di una fattiva collaborazione fra Comune, Acquedotto del Fiora, ATO, Provincia di Grosseto e Regione Toscana. Sono programmati interventi per non disperdere “ selvaggiamente” le mie sorgenti gigliesi e per allestire un dissalatore a Giannutri. Questa ultima scelta – rispetto ad altre soluzioni, ad esempio quella di potenziare il dissalatore del Giglio e di collegarlo in conduttura sottomarina con Giannutri- suppongo che derivi dopo un’ attenta valutazione delle carattere idrogeologiche ed ambientali del territorio e dei costi relativi alle opere. Giannutri sappiamo bene che è un’ Isola che ospita: sette od otto persone per dieci mesi all’anno e più di un migliaio in estate. La tecnologia e la manutenzione del dissalatore devono ovviamente tenere conto di questa realtà che comporta una domanda idrica fortemente differita nell’arco dell’anno. Comunque credo che anche scegliendo la tecnologia più idonea, si renda sempre necessaria la presenza di un serbatoio dove possa essere raccolta. Sono opere di un certo impatto ambientale in un’Isola che splende per le sue valenze naturalistiche ed è giustamente parte integrante di un Parco Nazionale. E’ una bella sfida, ma anche una grande opportunità per dimostrare con i fatti che con una seria ed accurata scelta dei luoghi, delle caratteristiche edificatorie- superficiali o sotterranee-, e con una attenta conduzione dei lavori ed allestimento dei cantieri, si possono conciliare le esigenze dell’uomo e della natura, là dove l’antropizzazione di uno territorio protetto è una realtà vecchia che deve essere gestita. Sia ben chiaro, senza incrementare il cemento, e magari buttando giù qualche scheletro di troppo o, sia pure torto collo dandogli una destinazione para-ecocompatibile, e contrastando fermamente le illegittime frequentazioni estive. Non nego che anche al Giglio e a Giannutri, come all’Elba ed a Capraia, mi piacerebbe che le istituzioni attivassero sempre di più interventi per il mio recupero e riciclaggio, nonché una penetrante campagna di comunicazione tesa a diffondere il messaggio che io sono, contrariamente a quello che in genere si pensa, una risorsa esauribile e sempre più difficilmente rinnovabile con quelle caratteristiche che mi rendono idonea ad essere bevuta. Questo vale per tutte le Terre del Globo, ma in particolare in quelle che sono Isole. Buon lavoro


Giglio panorama giannutri

Giglio panorama giannutri