Si è svolto, a Palazzo Granducale, un convegno sul tema della movimentazione dei materiali in ambiente marino. L’iniziativa è stata promossa dall’Arpat, in collaborazione con la Provincia e la Regione Toscana. Sono intervenuti tecnici delle pubbliche amministrazioni provenienti da tutta Italia, operatori delle categorie produttive della portualità e del turismo, rappresentanti delle capitanerie di porto e delle associazioni ambientaliste. I lavori, aperti dal saluto del presidente della Provincia, Giorgio Kutufà, sono stati introdotti dal direttore generale dell’Arpat, Alessandro Lippi. Sono seguite le relazione della Regione Toscana e del Ministero dell’Ambiente. Il convegno si proponeva di esaminare i problemi legati agli interventi in ambiente marino, alla luce della normativa in materia, profondamente modificata negli ultimi anni, che regolamenta attività, quali: i dragaggi portuali, le cave marine, la posa di cavi e condotte in mare, i ripascimenti di spiagge. L’Arpat e la Provincia hanno presentato due documenti sulle procedure da seguire per le attività di movimentazione di materiali in ambiente marino, che recepiscono le principali indicazioni fornite da ICRAM, l’istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, del Ministero dell’Ambiente. Queste attività sono particolarmente significative nel territorio provinciale che vede la presenza di due porti nazionali, numerosi porti turistici e industriali, due aree di bonifica di interesse nazionale (Livorno e Piombino). La Provincia, inoltre, ha presentato un documento tecnico sulle modalità di campionamento e analisi dei sedimenti marini. L’assessore provinciale alla difesa del suolo e delle coste, Anna Maria Marrocco, nel suo intervento ha rimarcato “l’importanza di stabilire procedure certe per l’esecuzione di interventi in un ambiente particolarmente delicato, come quello marino. La Provincia – ha proseguito l’assessore – ha attivato una serie di norme procedurali per regolamentare le istanze di intervento che, solo negli ultimi tre anni, sono state circa 90.” Il direttore dell’Arpat, Lippi, ha sottolineato che “la delega in materia assegnata dalla Regione alle Province costiere è stato un fatto importante, perché sono questi enti che devono provvedere alla protezione di questa grande risorsa. Non è, come qualcuno ha detto, un atto scellerato e lo stato delle coste toscane lo dimostra.”
Piombino Porto