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Controcopertina: Una Topolino "computerizzata", per il ritorno di Claudio Caselli

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 20 settembre 2005

C’era una volta il Rally dell’Elba. Quando a scuola si faceva festa, e le prove speciali erano sterrate che ti dovevi mettere il fazzoletto alla bocca per resistere ai muraglioni di polvere. C’era una volta il curvone delle Picchiaie, che per vedere il più bel controsterzo del rally ti dovevi mettere sottostrada, e “speriamo bene”. Adesso c’è il rally storico, una passeggiata di antiche signore ben incipriate, dove la mano sapiente del meccanico ha rintuzzato le pieghe del tempo, ed ha tolto un po’ di catarro dal carburatore. Un rally storico che ripropone un campione nostrano, non storico per passaporto quanto per trofei accumulati. E’ Claudio Caselli, il miglior volante elbano, che correrà il prossimo venerdì e sabato insieme al "mago" meccanico Giulio Giulianetti, con il quale aveva già gareggiato in tre edizioni del rally dell’Elba nei primi anni ’80. Correranno su una “Topolino” verde del 1950, una Fiat 500 C cabrio, con interni beige, che ricorda signore con sciarpe di seta sui capelli e occhiali all’insù. L’auto è di proprietà di Maurizio Falcone della Pizzeria “L’ombelico del mondo”, uno degli sponsor della corsa, insieme al Nocentini Group. Il clima nell’autofficina di Giulio è scherzoso, nonostante la macchina, per oggi, non ne voglia sapere di partire. Il motore è quello originale, sono stati sostituiti soltanto alcuni cavetti e guarnizioni. Anche perché i pezzi di ricambio valli a trovare. Il volante ad esempio è quello di un motoscafo. Caselli-Giulianetti parteciperanno alla gara di regolarità. Dovranno cioè tagliare il traguardo il più possibile vicino al tempo stabilito dalla giuria per ogni prova. Il navigatore dovrà perciò suggerire la velocità al pilota, considerando che negli ultimi 100 metri, in caso di un forte anticipo sul tempo, sono vietate le soste. “Per noi però – scherza Caselli – sarà tutta una prova speciale, considerato che l’auto ha una velocità di punta di appena 65 Km/h.” Per il campione elbano questo è soltanto un gioco: “meno male che come vicino di numero abbiamo Giorgio Faletti, così ci faremo un po’ di risate.” Si vede che ha una gran nostalgia delle auto “vere”, quelle che nel 2000 lo fecero diventare campione italiano su 2 ruote motrici, e con cui vinse nell’ 80 il rally di Nuoro. All’Elba arrivò primo nell’81 e poi, su Lancia Delta, primo e terzo rispettivamente nel 92 e 93. Poi ci fu una pausa e riprese nell’98. “E’ dal 2001 che ho smesso di correre, ci sono stati dei problemi di organizzazione e sponsor. Il rally dell’Elba? Non lo faranno mai più – commenta Caselli - si sono interpretati i vincoli del parco in maniera eccessiva, eppure ci sono delle prove del campionato del mondo che si svolgono all’interno di zone protette, come ad esempio in Inghilterra". Riferendosi al nulla osta del Parco dato per il rally storico Caselli nota: “Far correre le auto storiche sugli stessi percorsi vietati alle auto da gara è una contraddizione. Le auto vecchie sono molto più inquinanti e dannose di quelle nuove, tutte catalizzate.” Ma la vecchia Topolino farà sfoggio di un gioiellino della più moderna tecnologia. Giulio ci spiega che: “il monitoraggio di tutti i parametri del motore verrà effettuato da un sofisticato computer, installato sul cruscotto.” Finto ovviamente, una raffinata mossa psicologica per intimorire i pericolosi avversari.


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