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Spezzatino minerario e conversioni dell'ultimora

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 15 marzo 2003

Legambiente esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto sul compendio minerario elbano che evita l’indegno “spezzatino” di gestioni e competenze che si sarebbe realizzato con i bandi del Demanio. Siamo contenti che finalmente sia stata accolta una linea che è sempre stata quella degli ambientalisti: la centralità del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano nella gestione delle aree ex minerarie; un’ipotesi che negli anni passati è stata fortemente contrastata da chi non voleva l’inclusione delle aree minerarie nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e da chi, come il Comune di Rio Marina aveva addirittura chiesto con una delibera approvata solennemente dal Consiglio Comunale, l’esclusione del 90% del territorio attualmente protetto dal Parco, aree minerarie incluse. Va ricordato che quella inutile e pericolosa delibera non è stata votata solo dalla maggioranza di centro-destra, ma anche sostenuta da una parte del centro-sinistra ed accolta dal silenzio ufficiale dei partiti e del Parco Minerario. Quindi, siamo rimasti molto sorpresi nel leggere le dichiarazioni alla stampa di Lorenzo Marchetti, Presidente della Società del Parco Minerario. Marchetti dice: “E’ vero, qualche defezione c’è stata. Mi riferisco in particolare al mondo scientifico e ai movimenti ambientalisti che molto probabilmente non hanno colto la gravità della situazione, o forse erano impegnati su qualche argomento minore”. Non si preoccupi Marchetti, Legambiente già nel passato ha cercato di evitare che lo spezzatino ci fosse, giungendo fino a far presentare un’interpellanza parlamentare sulle proposte di taglio del Parco che, con la scusa delle cosiddette “attività tradizionali” (leggi caccia) avrebbero portato proprio a questo. Scrivevano LEGAMBIENTE e Italia Nostra nel Dossier “Cucù il Parco non c’è più” del marzo 2002: “La nuova Amministrazione Comunale di centro-destra, Sindaco il Senatore Bosi (CCD/CDU), sottosegretario alla Difesa, ha deciso di onorare una promessa elettorale fatta ai cacciatori: via il Parco. C’è un problema nelle Aree Minerarie che il Sindaco Bosi vorrebbe tagliare: la caccia era proibita anche prima del Parco. Per la verità il Comune vorrebbe eliminare “solo” il 90% dell’area protetta, rimarrebbero due isolette ancora protette: Capo Vita e l’area tra Monte Arco e Punta delle Cannelle, a sud di Ortano. La zona che il Comune di Rio Marina vorrebbe eliminare dall’Area Protetta è considerata dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità” per il grande valore geologico e per la grande varietà e rarità di minerali che vi si trovano. No al Parco Si ai soldi. Il Comune non vuole il Parco, però i finanziamenti per il Parco li prende, eccome! Il Ministero dell’Ambiente ha concesso al comune 700 milioni destinati ai Parchi che Rio Marina utilizzerà per risanare la spiaggia del Cavo, negli anni passati oggetto di un disastroso ripascimento. Ma il Sindaco Bosi ha fatto bingo con un più corposo finanziamento, circa 2 milioni e mezzo di Euro (5miliardi di £), concesso sempre dal Ministero dell’Ambiente per il risanamento e recupero dell’Area Mineraria che il Senatore Bosi vorrebbe escludere dal Parco. Volete sapere chi ha fatto il progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente? Lo ha fatto, finanziato e proposto quel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che il Sottosegretario Bosi vuole eliminare per far contenti i cacciatori”. Queste argomentazioni vennero riprese dall’On. Ermete Realacci, Presidente di Legambiente, nella sua interrogazione al Ministero dell’Ambiente. Siamo felici che finalmente venga riconosciuta la centralità del Parco Nazionale (che, anche se qualcuno dimentica di dirlo, sembrerebbe aver giocato un ruolo importante nell’evitare lo “spezzatino”) anche per le ex aree minerarie, ma invece di accusare altri di non ever fatto il proprio dovere, forse sarebbe meglio chiedere ai Sindaci di ritirare e gettare nel cestino della carta straccia quelle strane delibere dei Consigli Comunali che chiedevano di eliminare il Parco ed aprivano le porte allo “spezzatino”.


cartello parco versante orientale

cartello parco versante orientale