Michele Castelvecchi torna puntuale a darci un consiglio per orientarsi nei diecimila percorsi della lettura. Ecco qui l'inizio della sua personale recensione, integralmente riportata nella sezione di ER "Il Libro". Capita, a volte, di trovarsi in libreria senza avere un’idea precisa di che cosa ci piacerebbe leggere, e uscire con il dubbio che il libro appena comprato non lo abbiamo scelto, anzi, sia stato lui a scegliere noi, complice la copertina originale, o il titolo azzeccato, di quelli studiati apposta per catturare l’attenzione. E così è stato con “Mercoledì delle ceneri”. Il problema era capire che cosa avesse funzionato da catalizzatore. Ethan Hawke? Forse può non dire niente, ma basta pensarlo adolescente allievo della high school de “L’attimo fuggente”, o giovanotto di belle speranze in “Giovani carini e disoccupati” e poi, facendo un po’ di gossip, marito di Uma Turman, ed ecco che il personaggio si materializza. Star in ascesa ma controcorrente, appassionato di letteratura, grande fumatore e oppositore della guerra in Iraq, amante di New York lontano da Hollywood. Direttore artistico della Malaparte Theatre Company, ha prodotto l’ultimo suo film digitale, e è ora autore di un secondo romanzo, ma non per vezzo, anzi, con la consapevole ammissione che il piacere di scrivere derivi dalla sua difficoltà. E la sua scrittura ha stimolato l’interesse, oltre che in America, anche in Italia, delle firme più prestigiose della critica, da Corrado Augias a Mauro Covacich a Benedetta Mariotti, felici di “smentire il pregiudizio che anche un bellissimo, un divo di Hollywood, possa inserirsi fra i migliori narratori americani.” Ethan Hawke Mercoledì delle ceneri Minimum Fax Euro 13,50
ethan hawke