Caro Sergio, Sul tuo “A Sciambere dei mostri di coerenza” chiedi al “vecchio comunista” se si riconosce nella foto che pubblichi a corredo dello scritto. Mi preme precisare a te, e ai lettori di Elbareport, che l’autore di quell’articolo non sono io. Faccio questa specificazione, non perché ho la coda di paglia, ma perché l’unico riese di quella foto sono io. Tu sai che io ho la buona abitudine di firmarmi sempre, e soltanto, con il mio nome. Seguo, però, con molta attenzione i blog di questi giorni perché da essi si capisce che cosa “bolle in pentola”. Mi ha colpito una frase di un certo Vanni "…se i DS avessero votato contro, chi li avrebbe capiti? In effetti per la minoranza consiliare (DS-DL-SDI) votare contro una scelta adottata dalla destra, anche se con cinque anni di ritardo, avrebbe prodotto solo risultati negativi (…)". Caro Sergio, per tua informazione ti ricordo che la variante del Villaggio Paese, che fra l’altro non è il nome di una località ma indica una precisa formula turistica, è stata adottata dall’Amministrazione presieduta da Roberto Antonimi nel 2000 e non negli anni “80. La lettura di altri blog e "pettegolume consimilare" (come li definisci), mi hanno fatto tornare alla mente un episodio accaduto, alcuni anni or sono, nel Tempio Valdese di Rio Marina. Il culto era presieduto da un giovane predicatore alle prime armi. Questo, in perfetto stile calvinista, aveva centrato tutto il sermone sull’uomo peccatore. L’emozione del giovane era alle stelle, si tagliava col coltello, e questa gli giocò un brutto scherzo: ogni qualvolta che citava “l’uomo peccatore” indicava, inconsciamente, un’anziana sorella in Cristo che sedeva in seconda fila. Fra l’altro si trattava di un’appassionata militante comunista, di quelle senza peli sulla lingua, attenta conoscitora di vita, morte e miracoli della comunità locale. La donna ad ogni additamento del predicatore dava segni di insofferenza finché, chiusa rispettosamente la Bibbia, sbottò: "Di', ma che ce l’hai con me? O vattene a cercà un’altra và, che è meglio!" (Ti do la mia parola che si tratta di un fatto realmente avvenuto). Ciao con affetto e amicizia di sempre, Lorenzo Marchetti Caro Lorenzo Non sei il solo riese (mi hanno assicurato) in quella foto, e comunque dietro una sigla può celarsi di tutto perfino un non vecchio e/o non compagno, e/o non riese. Stai comunque tranquillo che se avessi avuto contezza dell'uso da parte tua dello pseudonimo di "vecchio compagno riese", avrei commentato prendendoti come al solito affettuosamente per il culo: "Don Lorenzo che fate? vi date all'anonimato?" Gustosa la storiella dell'indice accusatore, mi sono particolarmente immedesimato nella signora sbottante, perchè ultimamente mi è capitato di stare spesso dall'altra parte dell'indice, anche se molto spesso sia la preparazione del predicatore di turno sia le sue credenziali politiche facessero difetto. Ma passiamo dal cazzeggio alle cose un po' più serie. Ti ripeto quello che penso (e che pensavo nel 2000 senza farne mistero): avverso l'idea di un mega-insediamento alberghiero che non risulterà in economica armonia, bensì in concorrenza con il centro storico piaggese, potrebbe forse andar bene per Sharm-el-Sheik ma non certo per l'Isola d'Elba. Vedo in quella struttura più separatezza che osmosi. Credo che il Villaggio-Paese di Vigneria, più che volano economico, sia destinato ad essere occasione speculativa a danno del territorio, e poichè penso tu non sposi le senili e senatoriali argomentazioni patriottardo-campanilistiche, non mi accuserai di essere un agente segreto dei campesi o di altra "Elba sviluppata". Prendo però atto di rappresentare tanto sul versante del Villaggio Paese che su quello del cosiddetto ripascimento cavese una voce estremamente minoritaria. Ho ragionato a lungo in questi giorni su quelle due faccende che a mio parere rappresentano un preciso discrimine politico. Il mio modo di intendere l'essere di sinistra è profondamente diverso da quello di chi ha approvato un'anacronistica struttura come quella prevista in Vigneria, da chi addirittura mena vanto di aver portato la Giunta Provinciale allineata e coperta ad approvare il secondo scempio balneare cavese, che è sì il miglior progetto possibile, ma per chi vuole cancellare la spiaggia di Cavo per fare luogo al Porto Turistico ormai molto prossimo venturo, per la società (una a caso eh!) che fornirà le trentamila tonnellate di ciottoli taglienti etc. Troverei inconcepibile a questo punto permanere in una forza politica da cui non si levi una voce ufficiale CONTRO queste due operazioni e contro la filosofia urbanistica e di consumo del territorio che le sostiene. Tra qualche ora si riunirà il cosidddetto "correntone": non ci sarò, ma se neanche in quella sede emergerà (come temo non emergerà) una presa di posizione contro le opere del regime del Senatore Bosi, considererò concluso, dopo circa 42 anni, il mio tempo di appartenenza politica ad un partito al quale per lungo tempo ho anche fornito un modesto contributo di lavoro. Caro Lorenzo ho scelto di manifestarle in primo luogo a te queste decisioni, perchè sei uno di quelli che potranno capire quanto mi pesano, perchè non sei un parvenu della politica, perchè sarai uno dei pochissimi "riformisti" che non si sfregheranno le mani per la contentezza di non avermi più tra i piedi. Non credo proprio che perderò il "vizio" di essere un uomo della sinistra, continuerò a farlo da giornalista, tanto per iniziare "marcando" in maniera spietata quei due progetti, annotando giorno per giorno cosa da quei progetti crescerà o non crescerà. Ti Saluto con lo stesso affetto
Lorenzo Marchetti CGIL