Non posseggo una barca, mai posseduta! Prima di andare per mare ingurgito le pastiglie di Xamamina, contro il mal di stomaco. Amo il mare, ma non sono un grande nuotatore. Il mare mi piace più guardarlo che entrarci dentro o navigare in barca. Tuttavia ci sono iniziative cui un sindaco non può sottrarsi. Anche questa estate, come lo scorso anno, ho accettato l’invito dell’Università di Siena per visitare la nave oceanografica “Universitatis” che fa i rilevamenti scientifici dello stato del nostro mare, anche insieme agli studenti del corso di laurea in biologia marina di Follonica. A metà luglio la nave “Universitatis” aveva in programma un giro nell’arcipelago toscano. Quindi, con una barca appoggio, io e il vicepresidente del polo universitario grossetano, siamo andati incontro alla nave oceanografica che si stava spostando da Capraia a Pianosa. Quando siamo arrivati presso Pianosa con la barca appoggio abbiamo saputo che la nave universitaria aveva circa 12 ore di ritardo. Perciò abbiamo aspettato che “Universitatis” arrivasse, per effettuare la nostra visita alla strumentazione scientifica in dotazione sulla nave e per seguire la dimostrazione delle capacità di questo laboratorio-navigante che ospita tanti studenti, anche del corso di laurea di Follonica. Mentre aspettavamo la nave oceanografica presso Pianosa la guardia forestale, e successivamente la guardia costiera, ci hanno chiesto il permesso del nostro attracco, permesso che era sulla nave oceanografica che al momento non era ancora arrivata. Quindi c’è stata una nota scritta per la nostra presenza a Pianosa. Chiaramente appena la guardia costiera ha fatto presente la questione ci siamo allontanati subito, aspettando più a largo la nave “Universitatis”. Questi sono i termini esatti della vicenda che sul Tirreno e sul quotidiano on-line ElbaReport è stata dipinta, in maniera malevola, come uno “scandalo” estivo. La verità è che il sindaco di Follonica non ha abusato di alcuna spiaggia protetta e che non ci sono alcune commistioni tra università e parchi naturali o aree protette. Ci sono altre questioni che mi fanno vomitare più del mal di mare e sono l’uso strumentale dell’informazione, l’uso politico della stampa a fini delatori, dove l’obiettivo che si cerca di colpire è insieme politico e privato. A questo non ci sto e provvederò a difendermi anche attraverso gli strumenti che la legge mette a disposizione di ciascun cittadino ingiustamente colpito dal potere dell’informazione. Credo che fare il sindaco sia un impegno di responsabilità che comporta anche la capacità di ingoiare rospi poco digeribili, ma lo scadimento della politica verso l’insulto personale e la manipolazione della verità per colpire le persone e il loro ruolo pubblico non fanno parte della politica che sono abituato a frequentare. Io credo nei valori e nel lavoro di governo per dare risposte chiare ai cittadini. E credo che fare il sindaco sia anche assecondare gli inviti di istituzioni importanti come l’Università di Siena, soprattutto se hanno investito risorse e competenze sul territorio comunale, per fornire maggiori servizi e opportunità di crescita ai giovani cittadini follonichesi. Il Sindaco di Follonica Claudio Saragosa Caro Sindaco, come vede abbiamo pubblicato per intero la sua lunga e articolata risposta, non perché ce lo ha fermamente richiesto e neanche perchè tutto quello che ha scritto fosse molto pertinente, ma perchè è costume di questo giornale non apportare tagli o censure al pensiero di nessuno. Prendiamo atto della sua ricostruzione dei fatti anche se, ci consenta, qualche piccola incongruenza ci pare la mostri. Come è possibile nell’era dei cellulari (e dei VHF) che chi sta su una barca proveniente da Follonica (a poche ore di navigazione da Pianosa) solo arrivato sull’Isola Piatta si accorga che la nave con la quale ha appuntamento (proveniente da Capraia) ha addirittura dodici ore di ritardo? Ma dove stava la nave oceanografica se si trovava a dodici ore di navigazione? A Capraia o a Marsiglia? Certo è che la veridicità della sua professione di scarsa competenza marittima è certo dimostrata da quanto ha affermato, così come sicuramente questa trasferta pianosina non l’ha programmata e gestita qualcuno che brillava per buone capacità organizzative. Restiamo comunque ai fatti dimostrati. Siete stati sorpresi al Porto Romano dal CFS e lei dice "Quindi c’è stata una nota scritta per la nostra presenza a Pianosa", a noi parrebbe (ma possiamo sbagliarci) che il Corpo Forestale dello Stato abbia contestato tanto a lei quanto alle persone che erano con lei (evidentemente identificate) una violazione di legge molto precisa e determinata: quella di essere penetrati in acque (ed aree) rigorosamente protette. Punto. Atteso che tutto ciò non c'entra un piffero con le magnifiche sorti e progressive dei virgulti follonichesi dediti alla biologia marina sulle quali lei si dilunga nel suo argomentare, proseguiamo. Lei afferma che vi siete portati a largo non appena la Guardia Costiera vi ha invitato a farlo, ma sicuramente,del fatto che là non potevate stare,eravate stati avvertiti dagli agenti del Corpo Forestale. Perché c’è stato bisogno, per farvelo capire, dell'intervento della Guardia Costiera? Ancora, lei dice “io e il vicepresidente del polo universitario grossetano, siamo andati incontro alla nave oceanografica” ma noi abbiamo saputo che la violazione è stata contestata ad una mezza dozzina di persone, immaginiamo che tutte avessero delle ragioni istituzionali pari alle sue per trovarsi là, o che fossero giunte al Porto Romano (che con l’attuale approdo, per chi non conosce Pianosa, non ha niente a che vedere) con un mezzo diverso da quello che ha condotto lei, che peraltro definire "appoggio" di un altro natante che dista molte miglia ci sembra forzoso. Le auguriamo comunque sinceramente (e ci auguriamo, non ci fa piacere che i sindaci diano esempio di scarso civismo) di avere ragione, nella contestazione che immaginiamo abbia avviato relativamente all’ingiusto intervento sanzionatorio dal Corpo Forestale dello Stato. Ciò detto Sindaco la preghiamo amabilmente di “incartarsi e portarsi a casina sua” i termini di “delatore” e di “scandalistico” dei quali per quanto ci riguarda non permettiamo l’uso a nessuno, e tantomeno a lei che probabilmente negli ultimi trentacinque anni, di nostro avrà letto solo l’articolo che la riguardava. Nello stendere la sua furente reazione, Sindaco, ha usato parole più pesanti e più imprudenti del suo infelice accosto a Pianosa. Riservi quindi, Sindaco (è il consiglio di un quasi-anziano), la sua indignazione, le sue minacce di azioni legali ed il suo voltastomaco a miglior causa (non ne mancano). Recuperi un po' di stile, si prenda un Plasil per la nausea, ed una camomilla per i nervi.
pianosa area marina protetta
Pianosa Montecristo