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A Sciambere della Signora Pina che scrive a Gisella Catuogno

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 27 agosto 2005

Cara Gisella, ho esitato un po’ prima di intervenire su quanto hai scritto recentemente a proposito della spiaggia di Cavo (“c’era una volta la spiaggia buona ...”) poi, ho pensato che fosse doveroso esprimerti le mie perplessità per alcune espressioni e per i tempi del tuo intervento. Ti conosco come persona intelligente e sensibile e credo che un amichevole scambio di opinioni potrà essere utile ad entrambe. Tu scrivi di un “disastroso ripascimento” che alcuni anni fa ha sconvolto il paesaggio, immettendo nella spiaggia tonnellate di materiale ferroso, inquinante e tagliente però, se non mi sbaglio, sei anni fa non hai levato la tua voce accorata e dolente contro quell’avvenimento; non mi sembra d’aver letto, allora, nessuna indignata presa di posizione sullo scempio che era stato commesso. Così come nessuno mosse un dito quando le nostre zone minerarie furono lasciate per decenni in uno stato di abbandono e di pericolo. Silenzio…ancora silenzio quando è cominciato l’immane lavoro di ripristino e messa in sicurezza del territorio… però, quando sono cominciate a filtrare le notizie d’un possibile passaggio di proprietà di alcune di queste alla CONI Servizi, si è subito levato un coro di proteste contro quel provvedimento che “avrebbe sconvolto e snaturato il paesaggio, disperso la memoria storica, vanificato la nostra identità e le nostre tradizioni”. Credo fermamente nell’importanza di conservare il ricordo del nostro passato (ti risparmio l’elenco delle numerose iniziative che in tal senso abbiamo preso) ma è altrettanto vitale e urgente preoccuparsi del presente: gli abitanti del versante orientale hanno il diritto di vivere dignitosamente, di lavorare, di creare, di costruire un futuro per i propri figli; devono competere con gli altri paesi alla pari e non vivere, invece, in luoghi imbalsamati, immobili, il cui inevitabile destino è il declino irreversibile. Il piacere di fermare il tempo, di rituffarsi nel passato, di deliziarsi del silenzio, quasi a rinfrescarsi la mente, è un lusso che non possiamo permetterci: qui la gente deve vivere! Ah!…dimenticavo, a proposito della spiaggia di Cavo, il rimedio che tu definisci “peggiore del male” non è frutto della nostra fantasia ma è, al contrario, il risultato di un accurato lavoro di ricerca e progettazione svolto congiuntamente dai migliori tecnici della Provincia e del Comune (sui nomi ti puoi documentare) e dai principali esperti delle università toscane. Non credere che il Sindaco si sia svegliato una mattina inventandosi, all’improvviso, un progetto di sistemazione della spiaggia. Le cose, cara Gisella, non funzionano proprio così! Un abbraccio, Pina Giannullo Beh i lettori si chiederanno perchè abbiamo collocato questa nota di Pina Giannullo nella rubrica "A Sciambere". Molto semplice: la riteniamo paradigmatica a partire dalla chiusa "un abbraccio" sul quale abbiamo involontariamente esclamato leggendo "... sì, ma un abbraccio da Boa Costrictor" Per dire quanto consideriamo queste righe un modello di comunicazione formalmente cortese e sostanzialmente sprezzante e velenosetta, e, se ci consente la signora, così fortemente impegnata nella difesa delle opere del regime del cognato, di una molto malcelata presunzione. Gisella Catuogno aveva scritto (con il cuore) una cosa rara per signorilità, sincerità e sensibilità, parlando di valori, di cose serie; la signora Pina la liquida come una sciocchina dicendole in pratica di non disturbare i manovratori, che sanno quello che fanno, tra i quali,oltre l'augusto affine di cui canta le lodi, c'è pure lei stessa. Ma la signora Pina che ostenta al di là delle forme, tanta tracotante sicumera, sa cosa è un ciottolo di pietra pezzatura 10 - 30 mm? Ha capito che di quei sassi puntuti ne saranno scaricate 30.000 tonnellate sulla ex spiaggia di Cavo? Sa indicarci qualcuno diverso da un fachiro che nei prossimi anni dieci anni sarà in grado di camminarci a piedi nudi o sdraiarcisi, su quei sassi che verranno dilavati del pietoso velo di copertura di sabbia alla prima mareggiata o alla seconda pioggia? Si è posta il problema di dove andranno a finire le più di 1.000 tonnellate di polvere lapidea bianca che verranno scaricate insieme ai ciottoli buca-materassino e si mescoleranno al "materiale ferroso inquinante" preesistente? Sa che quei bei disegnini ammannitici non rappresentano la realtà perchè il fronte spiaggia avanzerà di 10 metri e di alzerà di 2 arrivando al filo della strada? Lo ha letto il progetto? E nel caso lo ha capito? Se ne accorgeranno i cavesi ed i loro ospiti, Signora Pina, che bel pacco state loro confezionando con il supporto "dei migliori tecnici della Provincia e del Comune e dei principali esperti delle università toscane"! Sa signora Pina, ad essere appena un po' maligni a cosa potrà realmente servire quella specie di "strada a macadam" che si sta gabellando per ripascimento? Se nel prossimo futuro qualcuno (per caso eh!) volesse trasformare la spiaggia di Cavo in porto turistico l'azione congiunta dei ripascimenti Antonini-Bosi avrà fornito ottime basi per gettate di calcestruzzo ad eccellente prezzo di mercato. Ma ciò crediamo (anzi speriamo) non interessi lei né alcun membro della sua politicamente debordante famiglia, quindi faccia conto di nulla. Continui pure a compiacersi dei monumenti alla memoria, anzi ne commissioni pure un altro di monumento, questo alla memoria della spiaggia di Cavo, da inaugurare al solito con pettoruta vacuità ed abbondanza di fanfare: facoltativi i passaggi a bassa quota delle Frecce Tricolori sul Santuario del Sottosegretario ed incidentalmente dei Cetacei.


Pietrisco

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