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A Sciambere della ricerca del cesso perduto (in un titolo su S.Martino)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 agosto 2005

Caro Direttore di ELBAREPORT, ha fatto centro, il vero nemico di S.Martino come al solito é uno di fuori: Wellington. Scegliere di usare come esordio del nostro comunicato solo un minuscolo ma pericolosamente erudito richiamo all'Irlandese é stato pero' un piccolo colpo basso. La regola d'oro del -parla come mangi- ha infatti bruciato il nostro scandaletto agli occhi di molti suoi smaliziati lettori doc passati di corsa a qualunque altra notizia, fosse stata del tipo: CADE DALL'ASINO E SI ROMPE UN DITO. Un'altra cosa: l'aver tagliato dal titolo del comunicato il riferimento alla mancanza di cessi pubblici (per i duecentomila che vengono da fuori) ci ha tolto l'occasione di dare la sveglia ai molti lettori decision-makers, pardon, dirigenti. La scomparsa infine del nostro attacco originale, che in poche righe elencava i punti caldi sulle tre questioni del nostro sfortunato rione,(lampioni, strada e cessi) ci ha bruscamente riportato ai tempi ed ai modi della pesantissima campagna stampa a favore del Canile di Napoleone. Quando, *"contro il parere di tutte, ma proprio tutte, le componenti politiche, amministrative ed associazionistiche dell’isola d’Elba" noi del Comitato e qualche altro avremmo fatto quella che le sembrava: *"l' enorme favata" di opporci a: *"quella modesta struttura, circondata dalla foresta, approvata perfino da quelli di Legambiente (gente piuttosto duretta quando si tratta di scempi paesaggistici ed ambientali)". Nella speranza infine che sia dato il corretto spazio alle prime righe del nostro comunicato originale lo riportiamo senza censure qui di seguito: VISITA A S.MARTINO: SENZA LUCI NE’ OMBRE (E NEMMENO I BAGNI) Una strada che già dall’ accesso appare subito trasandata, poco sicura e senza uno straccio di illuminazione, una spianata senza un filo d’ombra per arrostire a pagamento: sono due aspetti del deterioramento in cui sprofonda il più radicato e popolare richiamo culturale dell’ Elba. Imbarazzo e perplessità per abitanti e visitatori. Questi ultimi, i duecentomila che continuano ogni anno pervicacemente a fare della Villa napoleonica il secondo più visitato museo della Toscana, vivono al loro arrivo la sgradevole sorpresa (e l’indelebile ricordo) di non trovare nemmeno un luogo di decenza. Cordiali saluti, Comitato per S.Martino * Fonte: brani tratti dall'articolo dal titolo "In margine alla vicenda del canile> apparso nell'estate 2002 sul notiziario WEB 'JOINELBA'. Cari amici del Comitato Credo a questo punto di aver riparato allo sgarbo anzi alla "censura" operata pervicacemente da chi ha impaginato il sacro testo del Comitato di S.Martino che evidentemente a fini discriminatori si è permesso nientemeno che di ridurre uno stampatello maiuscolo a minuscolo e togliere dal titolo il decisivo argomento di cessocarenza. Ciò fatto permettete anche ai reprobi una replica: Vorrei per iniziare far notare che Elbareport ha pubblicato il lungo comunicato integralmente ed impaginandolo con forte rilievo (una delle quattro notizie corredata di immagine in copertina) tanto che è stato ben posto all'attenzione dei 2582 lettori che hanno aperto le pagine del n. 870 del nostro giornale. Sarei inoltre curioso di sapere se il Comitato (a proposito una firma di rappresentanza sarebbe gradita) è uso contattare tutti gli organi di informazione che (anche garantendo una eco assai minore) pubblicano i suoi elaborati, dettando titoli, discettando sulla pertinanza dei caratteri della impaginazione etc. Vedete cari signori del comitato, tanto per riferirmi ad onorevoli professioni esercitate, avendo normali conoscenze in merito a: regioni vulvari femminee, stesura di un bilancio aziendale, tempi di cottura dello spaghetto, non impartisco né a voi né ai nostri lettori lezioncine sui prolassi uterini, sul conto perenzione, o sugli ingredienti dell'amatriciana. Qualcuno potrebbe darmi del saccente presuntuoso, a giusta ragione. Confermo (senza togliere una virgola) tutto quello che ho scritto sul Canile di S.Martino, con la profonda disistima che nutro verso la Soprintendenza Pisana e sulla sua reale capacità di difendere il territorio dai veri scempi (antenne Puntale, sbraciolabimbi vari etc. che non avete estrapolato). Anzi, notando che tre anni dopo, buttati dalla finestra i soldi della progettazione di S.Martino, il canile lo si deve ancora realizzare, ribadisco che fu una "enorme favata" abbandonare quel progetto. Credo che, se in luogo di gente priva di palle, il piccolo ma combattivo comitato di S.Martino, si fosse trovato di fronte degli amministratori, a quest'ora il problema era risolto e tutti avrebbero dormito sonni tranquilli, Napoleone, residenti e cani. Avendo aperto la bocca consentitemi in ultimo di essere d'accordo con voi sull'aspetto delle luci (carenti o assenti) sulle ombre (che cazzo si aspetta a piantumare adeguatamente quello squallidissimo piazzalon-parcheggio?) e sui cessi tagliati dal titolo. Vi inviterei addirittura ad alzare il tiro e non limitarvi a chiedere la transitabilità delle banchine, ma la realizzazione di un percorso ciclabile e pedonale che a Portoferraio ci dovrebbe essere, almeno sulle direttrici delle Grotte e di S.Martino, appunto. Magari qualcuna delle vostre proprietà sarebbe parzialmente sacrificata, ma siamo sicuri che per il bene supremo della Valle sareste d'accordo.