Sono stato educato dall'Immaginazione, ho sempre viaggiato dandole la mano, ho amato, ho odiato, ho parlato, ho pensato sempre per questo, e tutti i giorni hanno avuto questa finestra davanti, e tutte le ore mi sono sembrate mie in questa maniera Fernando Pessoa Buonanotte fratello, con amore Phuket 23.07.05 Gigi oggi ci ha lasciato, tradito da quello stesso mare che lui amava e che ben conosceva. Parlando con il suo amico Lorenzo, che vive in quei bellissimi luoghi e che gestisce un ristorante, rimesso in piedi a fatica dopo lo tsunami anche con l'aiuto di mio fratello, ho avuto solo conferme di quanto Gigi ha fatto per dare aiuto, per cercare di sostenere i connazionali e non solo, dedicandosi anima e corpo alle ricerche degli scomparsi, lavorando giorno e notte. Nell'e-mail mi raccontava di quanta dignità esprimesse la popolazione Thai di fronte alla tragedia, di come fossero uniti compostamente alla desolazione dovuta alla perdita degli affetti e delle loro povere case, capanne costruite in riva al mare, piccoli ristoranti e locali costruiti con la fatica di una vita di lavoro. Mi raccontava che tanti soldi inviati per aiutare queste povere persone fossero poi finiti nelle tasche di chissà chi e non se ne dava pace. Mi raccontava di bambini rapiti, degli avvoltoi che delle tragedie fanno un business. Mi raccontava di come fossedura dimenticare quei corpi ammassati, scomposti in attesa di essere cremati per evitare epidemie. Mi raccontava di come certa gente, dotata di grande altruismo, fosse rimasta al riparo nelle proprie casette-villette aggrappata alle tende di seta, per paura di essere contaminata e di esporsi al pericolo. Mi raccontava dei suoi incontri, dei suoi viaggi, l'ultimo dei quali in Vietnam dove ancora nascono bambini con gravi malformazioni, causate dalle bombe chimiche sganciate dagli americani durante la guerra. Mi raccontava dello sfruttamento di bambini tenuti con catene ai piedi, nascosti in capannoni, in Cina, che lavoravano giorno e notte per produrre e far arricchire con il loro sudore le grandi Multinazionali. Mi raccontava di un sogno di un mondo costruito sulla spiritualità, sulla fretellanza ed il rispetto dei nostri simili, di qualsiasi colore e razza, di un mondo in cui ognuno avesse la possibilità di vivere dignitosamente, amato per come è e non per come appare. Mi chiedeva spesso dei suoi amici elbani, ai quali va il suo e il nostro abbraccio: a Fabrizio, a Giordano, a Alviero, a Giulio, a Adalberto, a Dante, a Luigi, a Danilo, a Uberto, a Marco, a Giovanni, a Claudio, a Franco, a Claudio, a Francesco, a Arcangelo, a Franceschino, a Mario, a Carlo, a Angelo, a Massimo,a Florio a a tutti gli altri che gli hanno voluto bene Il padre Francesco Peria I fratelli Franca, Gloria, Luca Le nipoti Irene e Violetta
giglio marino dune di Lacona