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Pini e Pollai

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 marzo 2003

Nel momento in cui anche all'Elba l'attenzione è rivolta, giustamente, a protestare contro chi minaccia di scatenare una guerra, che si calcola possa provocare nelle prime 24 ore circa 500 mila vittime, è difficile trovare il tono giusto per protestare contro il taglio di cinque pini chel'amministrazione di Portoferraio ha deciso per la sistemazione di via Ninci. Quindi, ci limiteremo a fare qualche considerazione. Ciò che a noi sembra interessante è il fatto che l' avversione che le amministrazioni elbane hanno verso le piante è politicamente trasversale e talmente evidente che necessita di un minimo di approfondimento. Ha iniziato Porto Azzuro, con l'abbattimento dei platani di piazza Matteotti, sembra per sostituirli con delle mimose; a Marina di Campo si è tentato di abbattere i pini secolari del viale d'ingresso al paese; adesso l'abbattimento dei pini di via Ninci, a Portoferraio. Il fatto che questi tre paesi fossero legati alle giunte mediche ci aveva fatto pensare ad una specie di deformazione della professione medica, che cerca di estirpare il male quando è individuato. Si dice che i pini facevano cadere la resina sulle macchine. Tagliarli perché fanno cadere la resina sarebbe come tagliare la testa perché fa cadere i capelli. Argomento debole, quindi: il medico cura prima di estirpare. Allora, bisogna cercare altrove. Intanto, è curioso che le vittime spesse volte siano proprio i pini che, per noi toscani, insieme al cipresso, rappresentano una parte integrante del complesso mondo simbolico che ci mette in contatto con la parte più profonda della nostra cultura. Un po’ quello che l'ulivo è per la cultura greca e giudaico cristiana. E proprio da un punto di vista simbolico - religioso il pino ha molte analogie con i cipressi, alberi sempre verdi associati ad un’idea di longevità, resistenza alle intemperie, e considerati simboli del messaggio perenne del cristianesimo, spesso in contrapposizione alla quercia spoglia, simbolo invece del mondo pagano e dei suoi valori superati. Se non altro per questi motivi, le giunte di centro destra dovrebbero avere maggiore rispetto verso i pini. Però, è anche vero che le amministrazioni hanno dei problemi da risolvere. Cosa si può potrebbe fare quando un elemento così importante dell'identità del nostro ambiente ti spacca le strade e ti sporca le auto? La cosa più semplice, per le amministrazioni elbane, è quella di eliminarli: la natura deve essere in funzione delle necessità dell'uomo e non il contrario. Però colonizzare la natura non è un valore della cultura medica, ma della cultura contadina. Subire il fascino della sacralità della natura, invece, è una necessità nostalgica di chi vive in città. L'ambientalismo, diremmo, è fenomeno urbano. Noi all'Elba siamo intrisi della cultura contadina. I giovani che giocherellano, grazie al turismo, con le chiavi della mercedes ricordano i loro nonni quando lo facevano con le chiavi del pollaio. Saremmo, per dirla in breve, cresciuti troppo in fretta. Dobbiamo quindi farcene una ragione. E quando ci troviamo di fronte a episodi come questi non dobbiamo buttarla in politica, che non c'incastra nulla. Prendiamocela invece con i ritardi che la società elbana soffre rispetto al resto del paese. E' più onesto e ci si incazza di meno.


Pinus pinea pino

Pinus pinea pino