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Canoni Demaniali, le Regioni ottengono il rinvio. Il contenimento dei costi balneari

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 09 dicembre 2005

“La proroga al 30 giugno 2006 per la rivalutazione dei canoni demaniali marittimi che il governo starebbe per approvare è un risultato positivo raggiunto grazie all’impegno di tutte le Regioni, a cui la Toscana ha dato un contributo importante” ricorda l’assessore al bilancio, alle finanze, alla programmazione e alle politiche del mare Marco Montemagni. “Ma questo ennesimo rinvio, senza impegno alcuno da parte del Governo, - aggiunge - non risolve nulla e conferma la mancanza di volontà del centrodestra di discutere le proposte delle Regioni e di affrontare seriamente la questione, così come auspicato dagli stessi rappresentanti dei concessionari. che con canoni più alti rischiano di veder lievitare anche i costi dei servizi balneari”. “Il rinvio – spiega l’assessore – è quanto abbiamo chiesto fin dall’inizio in sede sia di Conferenza Stato-Regioni sia di Conferenza Unificata. Ma insieme al rinvio abbiamo chiesto e ribadito come Regioni, in un documento unitario dello scorso 5 e 6 ottobre, di eliminare lo stato di incertezza che penalizza da due anni un intero comparto economico-produttivo; di ricostituire e far operare il tavolo tecnico costituito il 5 agosto 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche al fine di concordare nuovi criteri di determinazione del canone; di ripartire i proventi dai canoni di concessione nella misura dell’85% a favore delle Regioni e del 15% a favore dello Stato, finalizzando quest’ultimo al funzionamento del sistema informativo del demanio”. Nessuna delle proposte, se non un rinvio temporaneo, è stata però presa in considerazione. “La Toscana, e con noi tutte le altre Regioni – conclude Montemagni - si oppone all’aumento indiscriminato del 300% e ribadisce di rinviare la decorrenza di qualsiasi aumento dei canoni in concessione demaniale marittima fino all’entrata in vigore del provvedimento di rideterminazione, da prendere d’intesa con le Regioni e dopo un’adeguata concertazione con le categorie economiche e sociali”.


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