«Se questa è una prigione, allora gettate la chiave». Di Napoleone tratteggia un ritratto irriverente, sfrontato. Quasi non si spiega come l’imperatore avesse potuto preferire all’Elba la tragedia di Waterloo. Dell’Elba dipinge invece un affascinante affresco: le scoscese pareti del Capanne, la bellezza dei propri fondali, l’amenità dei propri centri abitati. Ma, soprattutto, Paul Mansfield, corrispondente del quotidiano inglese The Observer, che all’Elba e alla sua storia ha dedicato due pagine del tabloid di Londra, si meraviglia «dell’assenza di inglesi» in quest’angolo di Paradiso. L’Elba seduce i sudditi di Sua Maestà e conquista le copertine di un quotidiano letto ogni giorno da 2 milioni di persone. Il merito è di Maurizio Testa, proprietario dell’Hotel Ilio di Capo Sant’Andrea e capace, con un network di uffici stampa, di guadagnare pubblicità a costo zero: «Con limitate risorse, quelle a disposizione di un piccolo albergo come il mio, ma con un’attenta gestione della comunicazione siamo riusciti a raggiungere migliaia di famiglie inglesi che hanno conosciuto l’Elba dalle colonne di uno dei più autorevoli quotidiani inglesi». Un ritorno, in termini pubblicitari, enorme. «Si stima che un editoriale di due pagine sull’Observer – spiega l'albergatore – abbia un valore compreso tra 300.000 e 450.000 euro». Il servizio sull’Elba che narra della vita di Napoleone sull’isola, che descrive i paesaggi minerari del versante orientale e la rigogliosa vegetazione dell’anello occidentale è frutto del lavoro dell’ufficio stampa che per conto dell’Hotel Ilio lavora in Gran Bretagna. L’interrogativo che si pone Maurizio Testa è semplice: «Se con piccolo ufficio stampa otteniamo questi risultati, che cosa potremmo ottenere da una moderna e funzionale rete di comunicazione che lavori per tutta l’Elba e l’Arcipelago e che si dirami in Gran Bretagna, Stati Uniti, Nord Europa e, Svizzera e Germania? È un’idea valida ma soprattutto è un percorso obbligato se vogliamo continuare a essere competitivi». Sul sito www.elbamarketing.com in cui Maurizio Testa e Valeria Tallinucci presentano il loro nuovo progetto per una più fattiva strategia di marketing e comunicazione per l’Arcipelago Toscano - e dove è possibile scaricare l’intero articolo comparso sull’Observer nella sezione “Idee” - grande risalto è dato alla diffusione e gestione del network di uffici stampa. Il servizio, come evidenziato da Paul Mansfield, denuncia come gli Inglesi non conoscano l’Elba. Sanno che Napoleone vi ha trascorso il suo esilio dopo la battaglia di Trafalgar, ma niente di più. Dati alla mano si scopre come il Regno Unito rappresenti un target non ancora esplorato. «Si pensi – continua Testa – che ben 95 voli settimanali collegano l’aeroporto di Pisa con la Gran Bretagna. Negli ultimi anni la percentuale di inglesi che una volta giunti in Toscana hanno scelto l'Elba per le loro vacanze oscilla tra l'1,7 e il 2 per cento, le briciole. Il problema è ancora una volta quello della comunicazione: gli Inglesi ignorano l'Elba come possibile meta delle loro vacanze. A ciò si aggiunga la questione trasporti. Una volta arrivati a Pisa come raggiungono la nostra isola? Chi in treno, chi noleggia un’auto, chi addirittura in taxi. Ma quando si penserà a fornire un servizio di navetta, aerea e terrestre, ai nostri turisti?». Mansfield liquida Napoleone come un pazzo («More fool him»), reo di aver abbandonato l’Elba. Oggi saremmo pazzi noi a lasciarci sfuggire i turisti di Sua Maestà…
Le tombe Verticale spiaggia