Nell’estate del 2004 LEGAMBIENTE chiese al Commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di chiarire cosa stesse succedendo nei tratti di mare vietati alla navigazione, pesca e balneazione (zone 1) delle isole di Montecristo, Pianosa, Giannutri. Il Parco ha, con atti successivi, negato di fatto gli accessi a quelle autorizzazioni, opponendo motivi di privacy e di segreto scientifico, sollevando prima la reazione del Difensore Civico della Toscana e poi dello stesso Ministero dell’Ambiente che invitavano il Commissario a fornire agli ambientalisti la documentazione richiesta. A distanza di 3 mesi dal sollecito con cui il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio invitava il Parco Nazionale a precisare i dati già forniti a LEGAMBIENTE relativi agli accessi al mare protetto dell’Arcipelago Toscano, il Commissario Barbetti ha finalmente comunicato a LEGAMBIENTE le integrazioni richieste. In realtà la risposta del Parco è talmente vaga e generica da risultare quasi irriverente. Ad esempio, laddove il Ministero aveva chiesto di specificare la tipologia delle imbarcazioni autorizzate, Barbetti ha semplicemente distinto gli accessi autorizzati con barche a vela da quelli con barche a motore. Sarebbe stato invece interessante avere informazioni sul tipo di panfilo con cui il Commissario Europeo Frattini, D’Alema, De Bortoli e gli altri VIP segnalati nel mare protetto dell’Arcipelago Toscano avrebbero realizzato segretissime attività di ricerca nelle estati 2003 e 2004. Inoltre, la recente nota di Barbetti evidenzia una tipologia di accesso al mare delle isole proibite denominata “accessi per progetti di fattibilità ed attività promozionali” che risulta del tutto illegittima in quanto non prevista dalla normativa vigente Caso strano, le isole più interessate da questi specifici accessi sono quelle più ambite dai VIP. Si tratta di Pianosa per la quale vengono citati 21 permessi rilasciati per fantomatici progetti di fattibilità di cui non è mai stata resa nota alcuna notizia e di Montecristo con ben 29 permessi rilasciati per turismo naturalistico. Dati che indicano come, per quanto riguarda Montecristo, la situazione degli accessi sia preoccupante e totalmente fuori dal controllo del Parco Nazionale. Infatti, come sottolinea lo stesso Commissario nella nota, l’accesso terrestre all’isola è anche di competenza del Corpo Forestale dello Stato di Follonica, che rilascia un massimo di 1000 permessi ogni anno, in base ad una lista di attesa. Ebbene, su queste autorizzazioni il Parco Nazionale non ha alcun tipo di controllo; non viene neanche informato su itinerari, mezzi nautici utilizzati, scadenza temporale delle escursioni naturalistiche. Questo perché, nonostante Decreti scaduti e Leggi ferme in Parlamento, le Riserve dello Stato inserite nei Parchi Nazionali non sono gestite dai Parchi ma dalla Forestale. Sarebbe senza dubbio necessario valutare, come accade per le altre isole, eventuali prescrizioni da inserire nelle autorizzazioni al fine di tutelare un ecososistema così delicato come quello di Montecristo. Intanto, a Montecristo ci sono due soggetti (Parco e Corpo Forestale dello Stato) che autorizzano gli accessi indipendentemente l’uno dall’altro. E’ forse per questo che, a quanto ci risulta, alcuni dei VIP segnalati a mollo nelle acque proibite di Montecristo non sarebbero stati autorizzati né dal CFS né dal Parco? Inoltre, non è chiaro con quale criterio il Parco abbia rilasciato quei 29 permessi per turismo naturalistico; è lecito sospettare che questi 29 gruppi di persone (chi sono?) abbiano potuto usufruire di canali preferenziali. Nonostante i solleciti ad una maggiore trasparenza da parte del Difensore Civico della Regione Toscana e del Ministero dell’Ambiente, il Commissario del Parco conferma con la sua nota un’ inspiegabile volontà di occultare meritorie attività che si sarebbero svolte nel mare protetto dell’Arcipelago, quali la ricerca scientifica (una delle finalità di un’Area protetta) che scienziati e Parco dovrebbero avere interesse a pubblicizzare. Una reticenza che potrebbe apparire una conferma dei sospetti che, tra i segreti nomi degli autorizzati, ci siano pochi ricercatori e molti amici, VIP o aspiranti VIP. Invitiamo il Commissario Barbetti ad approvare in tempi brevi (senza attendere i tempi biblici necessari per l’approvazione del Regolamento del Parco) un regolamento per l’accesso alle acque protette dell’Arcipelago Toscano tale da impedire interpretazioni di comodo delle normative vigenti; in particolare si chiede un migliore coordinamento con il Corpo Forestale dello Stato, al fine di poter garantire un pieno controllo incrociato sugli accessi all’Isola di Montecristo.
Montecristo dall'Elba