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Riflessioni a margine di una manifestazione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 03 giugno 2005

La giornata festiva che non ha fornito particolari spunti di cronaca ci serve a ritagliare lo spazio per una riflessione su un fatto accaduto da qualche ora: la contestazione di un tecnico comunale reo (a parere di coloro che protestavano) di ritardare indebitamente il rilascio di una concessione edilizia. Iniziamo col dire che non entriamo nel merito del contestare non possiano (né ci è dovuto) giudicare la solerzia o meno di un funzionario senza avere elementi per farlo. Qualcosa vorremmo dire sul metodo partendo da una osservare che abbiamo a cuore la sorte dei lavoratori, il loro diritto alla occupazione, ma non ci piace affatto vedere usato il loro bisogno di lavorare come strumento di pressione sulle pubbliche amministrazioni, men che mai quando si vuol colpire una singola persona all'interno di un apparato. Ci sono stati almeno quattro episodi nell'ultimo anno che giudichiamo preoccupanti: un documento sindacale che di fatto costituiva una idebita apertura di credito verso un padrone (è inelegante il termine?) incappato in pesantissime accuse della magistratura, una fiaccolata che di fatto "santificava" il medesimo e i coindagati (ora tutti rinviati a giudizio) e di fatto attaccava gli inquirenti, un altro documento sindacale nel quale i rappresentanti dei lavoratori supplivano l'imprenditore, invitando il Comune di Portoferraio a favorire comunque l'espansione della attività di quello che è ormai un monopolio costiero-portuale, buona ultima la spontanea dimostrazione maercianese così bene organizzata, con cartelli così pertinentemente vergati. Ci hanno preoccupato, ripetiamo, quei fatti (tra di loro molto diversi) perchè li abbiamo letti come led lampeggianti, come spie di una involuzione negativa del generale clima sociale e dell'essere sindacato in quest'isola. Per quanto attiene al sindacato se è vero che l'interesse del dipendente e dell'impresa possono pure coincidere è ancor più vero che la storia del sindacato italiano ed europeo almeno da una sessantina di anni si è svolta nel rispetto sacrale dei ruoli delle istituzioni, il vero sindacato oltre a non fare (ci pare il minimo) il valletto dei padroni, non ha mai appoggiato il ribellismo generico, le masaniellate,(che sono territorio e specialità della destra) ha sempre ragionato globalmente con una visione dei bisogni collettivi e delle priorità, senza farsi caricare del basto e dei paraocchi "aziendali". Circa il generale clima invitiamo i nostri concittadini a ripensare ad alcuni dei fatti citati in particolare alla "fiaccolata pro-arrestati" e agli "operai in comune" ed a scoprire se simili fatti di cronaca li hanno letti riferiti a posti diversi da sfortunate lande chiamate Paceco, Bagheria, Afragola, etc. Non si incazzi il Sen. Bosi e con lui i partecipanti a quelle (istituzionalmente irriverenti) manifestazioni, siamo perfettamente d'accordo con quanto va affermando la fondazione Caponnetto (che il Senatore o non capisce o finge di non capire): questa NON è un'isola di mafiosi, ma un posto "a rischio" di penetrazione dove occorre un'opera di costante educazione alla legalità, che non si fa con i proclami ed ostentando sdegno per i supposti infangatori del sacro campanil. Si fa invece (anche) invitando i cittadini a recuperare uno "stile democratico" evitando le piazzate e le marce contro comuni istituzioni come la magistratura.


marciana cartello occupazione

marciana cartello occupazione