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Legambiente risponde a Folco Giusti dopo i suoi attacchi sull'eolico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 17 maggio 2005

Seppure in ritardo, abbiamo letto con penosa sorpresa quanto scritto dal Professor Folco Giusti nella rubrica “tribuna” de Lisola del 26 aprile 2005. E’ evidente il fastidio professorale di doversi confrontare con poveri ambientalisti, ma da questo non dovrebbero discendere una serie di insinuazioni poco onorevoli soprattutto per chi le fa. Una serie di insulti, e pettegolezzi che non meriterebbero nemmeno una risposta e che abbassano un uomo di scienza all’altezza di un qualsiasi disinformatore. Constatatiamo con amarezza che tanta vis polemica parrebbe meglio impiegata su battaglie più serie (contro il nucleare, contro il carbone, contro il maxi-hydro ecc...) e non vogliamo quindi scendere al livello del Giusti, che evidentemente ha scelto di “informarsi” rivoltando un po’ della spazzatura antieolico pubblicata da fogliacci della Destra nuclearista e sostenuta da chi ha corposissimi interessi e vuole difendere lo status quo petrolifero, ma, nonostante la tentazione di lasciar perdere, crediamo che, per rispetto dei lettori e della persona ingiustamente tirata in ballo, occorra precisare alcune cose, dopo riterremo chiuso ogni rapporto con Folco Giusti e le sue insinuazioni: Tanto accanimento contro Lorenzo Partesotti e i suoi davvero fantomatici conflitti d'interesse è ingiustificato, ingiusto e persino sospetto. Lorenzo Partesotti non ha infatti più nessun ruolo dirigenziale in LEGAMBIENTE. Se passasse il concetto di un (presunto) conflitto di interessi tra l'essere un ambientalista ed il promuovere o il lavorare professionalmente nel/per l'energia eolica, dovremmo adottare lo stesso metro per chi fa il Professore Universitario e poi propone progetti o ricerche scientifiche alle Istituzioni o alle imprese. Il problema vero non è dunque il presunto conflitto d'interessi di una associazione, nè tantomeno il principio per cui, sempre per conflitto d'interessi, un ricercatore, un professore universitario, un architetto bioclimatico o un progettista di impianti eolici o solari che sia, non possa essere dirigente ambientalista con ruoli attivi nel settore in cui ha precise competenze. Dobbiamo dar atto a Lorenzo Partesotti - che il Professor Giusti chiama ingiustamente e scorrettamente in causa senza nemmeno conoscerlo - che per evitare qualsiasi imbarazzo alla sua associazione, davanti agli attacchi ignobili di giornali che vendono poche migliaia di copie e che leggono solo il Professor Giusti, Ripa di Meana, i petrolieri e qualche nostalgico di Chernobyl, ha preferito lasciare qualunque ruolo dirigente in LEGAMBIENTE e continuato a lavorare su eolico, solare, risparmio energia, ecc, invece che mantenere ruoli dirigenti attivi nell'Associazione e mettersi magari a vendere petrolio. Nel qual caso non avrebbe certo sollevato la disinformata attenzione di Giusti e company. L’offensivo intervento di Giusti naturalmente non considera affatto che le "società" di Partesotti sono sostanzialmente "studi associati" (che per scelta lavorano al 90% per municipalizzate), di cui una inattiva da tempo ed in chiusura. Ma questo non è stato sufficientemente rilevante per il Giusti. Queste informazioni, accessibili con una semplice telefonata ed un minimo di rispetto umano, ovviamente non lo riguardano. Quando LEGAMBIENTE sostiene seriamente l'eolico, anche se in un'ottica complessiva e ambientalmente inattaccabile, disturba troppo gli interessi forti. Non è un caso se i nostri critici di oggi non si sono accorti che l‘Enel sta per costruire 110 grandi torri all’Elba per la realizzazione di un anello di distribuzione dell’anergia alimentato con sistemi tradizionali, ma anzi ci accusino solo di essere d’accordo con l’Enel per gli sporadici progetti per l’eolico, ma li troviamo raramente al nostro fianco quando attacchiamo l’Enel ed il Governo su carbone, ritorno al nucleare ed altre tecnologie ben più impattanti sul paesaggio e pericolose per l’ambiente e la salute umana. Ci è infatti chiaro – ed interventi a scosciagalletto e rabbiosi come quello del Giusti ce lo rendono ancor più chiaro - che lavorare per trasformare oggi questo sistema energetico significa colpire alla radice quelli che sono i più forti interessi economici (e non solo) globali. Forse avremo ancora una volta turbato la sensibilità e l’ego del Professor Giusti, ma tanto gli dovevamo.


eolico 2

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